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Arriveranno entro la fine del mese prossimo le linee guida del Garante privacy sul fascicolo sanitario elettronico. Lo ha reso noto il vicepresidente Giuseppe Chiaravalloti intervenendo al convegno sulla telemedicina organizzato dalla SIT – Società italiana di telemedicina e sanità elettronica. Il Fascicolo sanitario elettronico raccoglie i dati sanitari di ogni paziente - patologie, interventi chirurgici, esami clinici, farmaci - in un documento elettronico consultabile dall’interessato e aggiornabile online da medici, farmacisti, enti ospedalieri. Il sistema è già in via di sperimentazione in alcune regioni, per quanto manchi ancora una adeguata base normativa. Dal momento che si tratta di dati estremamente delicati, il Garante privacy ha deciso di intervenire per fissare un primo quadro di regole a protezione dei dati e a garanzia delle persone e ha avviato a marzo una consultazione pubblica che si è chiusa il 31 maggio e a cui hanno risposto 35 soggetti interessati tra istituzioni, organizzazioni sanitarie e società scientifiche. Nella stesura delle linee guida, il Garante ha posto particolare attenzione alla tutela della riservatezza delle informazioni contenute nel fascicolo sanitario elettronico che “dovrà essere costituito esclusivamente per il perseguimento di finalità di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione” e potrà essere consultato dal diretto interessato e dal personale medico autorizzato e solo per finalità sanitarie. Vietato, ad esempio, l’accesso ai dati da parte di periti, compagnie di assicurazione, datori di lavoro. La costituzione di un fascicolo sanitario elettronico dovrà essere autorizzata dal paziente stesso, che potrà eventualmente decidere anche quali informazioni includere e dovrà poter esprimere un consenso autonomo e specifico, distinto da quello che si presta a fini di cura della salute. Il Garante ha quindi sottolineato la necessità di fornire ai pazienti informazioni chiare e trasparenti, per consentire loro di effettuare scelte consapevoli. L’informativa dovrà quindi essere redatta in maniera comprensibile e dettagliata, specificando chiaramente chi può accedere ai dati (medici, farmacisti, infermieri di reparto), quali operazioni può compiere, quali dati sono obbligatori, e così via. Last but not Least, data la delicatezza delle informazioni, il Garante ha ribadito la necessità di prevedere gli accorgimenti tecnici necessari per assicurare la massima sicurezza e limitare il più possibile i rischi di accesso abusivo, furto, smarrimento dei dati. “Occorre contemperare l'esigenza di salvaguardare la privacy dei cittadini utenti del Sistema Sanitario Nazionale con le esigenze di rendere condivisibili in rete, tra i vari operatori sanitari, i loro dati di salute per migliore la qualità delle cure”, ha spiegato Chiaravalloti, sottolineando che, per quanto riguarda l'uso dei dati per finalità diverse dalla tutela della salute - come quelle amministrative, epidemiologiche o statistiche – “si possono utilizzare i dati sanitari ma in forma anonima ed aggregata”. L’importante, come ha sottolineato anche il segretario SIT Giancarmine Russo, è che nell’ambito della telemedicina venga preservato “il primato ed il significato indissolubilmente umano e professionale dell'atto medico”, nel quale l'innovazione tecnologica deve rappresentare solo “la leva moltiplicatrice senza mai prenderne il sopravvento”. dal sito www.fimmgroma.org