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IL COMUNICATO DEL SEGRETARIO NAZIONALE SUL RINNOVO CONVENZIONALE

L'editoriale di Giacomo Milillo: si va avanti! Con il voto dell’ultimo Consiglio nazionale si è dato il via ad un processo di cambiamento ormai non più eludibile. Il cambiamento è difficile soprattutto nel nostro Paese, c’è la paura di perdere quello che si ha, senza la certezza di quel che si potrà avere. “Si stava meglio quando si stava peggio!”: quante volte queste parole ce le sentiamo dire dalle centinaia di persone che incontriamo tutte le settimane dentro e fuori dai nostri studi. E tutti sappiamo quel che succede nei nostri studi, tutti sappiamo quel che succede soprattutto fuori dai nostri studi oggi, nel mercato del lavoro. È in gioco la credibilità della nostra federazione, ma, cosa molto più importante sono in gioco la sopravvivenza della nostra categoria, la nostra autorevolezza di fronte ad una classe politica spesso impegnata alla ricerca del consenso a breve termine, è in gioco il nostro peso contrattuale all’interno del servizio sanitario nazionale. E sempre presente è il rischio di una deriva regionalistica che, oltre a disgregare l’unitarietà del servizio sanitario ed il livello essenziale di assistenza della medicina generale italiana, indebolirebbe ulteriormente le realtà già deboli che eroicamente e quotidianamente contrastano l’arroganza dei funzionari locali. Sarà un percorso difficile, con una parte pubblica, la Sisac, che non perderà occasione per indebolirci, ma se saremo uniti ce la faremo. E deve essere un’unità non di facciata, ma di sostanza. La votazione plebiscitaria di ordini del giorno, destinati ad essere disattesi la settimana successiva dai nostri quadri periferici, appartiene ad un film già visto, appartiene al passato, è una strada che assolutamente non abbiamo pensato di ripercorrere. Il Consiglio nazionale ha dimostrato che la nostra Fimmg, la Fimmg di tutti gli iscritti, la Fimmg di tutti i quadri centrali e periferici ha una grande vivacità intellettuale e mostra attenzione ai problemi della base e attenzione alle indicazioni provenienti dai dirigenti: tutte persone per bene, sia che abbiano votato a favore dell’indirizzo che ho espresso, sia che abbiano votato contro. E questo rappresenta un valore per tutti noi, qualunque sia stata la posizione espressa: in democrazia le posizioni diverse sono una ricchezza, un valore e noi ne siamo perfettamente consapevoli. Delle posizioni diverse, dei suggerimenti dovremo farne tesoro. Poi viene il momento delle decisioni, si vota. E quando il voto è chiaro, con una maggioranza che raccoglie i due terzi dei consensi (quando basterebbe il 51%), il mandato è un dovere per chi ha la responsabilità della rappresentanza della categoria: si va avanti! I nostri avversari esterni si impegneranno come non mai per fare “cassetta” sindacale; altri, anche fuori dalla Fimmg, per interessi personali si daranno da fare per indebolire noi e la nostra proposta. Non ce la faranno.


Data News

16-05-2009


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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