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IL GIORNALE DEL MEDICO: 13.05.2009 Convenzione, il fronte del no rivendica la maggioranza di Alessandro Santoro«La maggioranza dei medici di famiglia la rappresentiamo noi». È la tesi che circola nel fronte del no alla Convenzione dopo il Consiglio nazionale della Fimmg di sabato scorso, al termine del quale iun terzo dei delegati ha bocciato la bozza di accordo della Sisac: tra le mura dell'assise sindacale quel 33% di contrari rimaneva minoranza, sommata al no dei medici di famiglia rappresentati da Snami e Smi rischia di diventare maggioranza. Questa almeno è la considerazione che riecheggia nelle sedi Fimmg schieratesi contro (Campania, Liguria, Veneto, Umbria, Friuli, Lazio, parte di Piemonte e Calabria e quasi tutta la Puglia) e che rimbalza anche in casa di Snami: «Da un mero calcolo empirico» apiega il presidente del sindacato autonomo, Mauro Martini «circa il 57% dei medici sarebbe contrario alla firma. La conclusione da trarre è che una cosa sono i numeri del sindacato, altro l’orientamento effettivo dei medici nel loro insieme». «Non discuto le stime di Snami» è la replica del campano Angelo Castaldo, segretario organizzativo della Fimmg, tra i contrari all'accordo «di certo diciamo che alla luce del voto espresso dal Consiglio nazionale di sabato sarebbe opportuna una pausa per una riflessione più attenta». Castaldo in particolare punta il dito sugli articoli relativi a Tessera sanitaria e scheda del paziente: «C'è chi punta il dito sull'adesione obbligatoria alle Uccp» spiega «ma le perplessità maggiori di chi ha detto no si concentrano sull'informatizzazione. I medici rischiano di perdere ogni incentivo e di ridurre gli incrementi salariali ai soli adeguamenti inflattivi». Non pervenute, infine, le parole espresse ieri dal segretario generale della Fimmg, Giacomo Milillo, sulla prosecuzione all'interno del sindacato del confronto sulla bozza di accordo: «A me non risulta alcun nuovo incontro» è la risposta secca di Castaldo. Da lsito www.fimmgroma.org