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IL SOLE 24 ORE) Poteva essere il round forse decisivo per portare a casa la chiusura del primo biennio economico e fissare i paletti dell'articolato normativo. Ma al tavolo della convenzione tra Sisac e sindacati di medicina generale, pediatria di libera scelta e specialistica ambulatoriale, è scattato un inatteso «time- out». La trattativa si è concessa quindi una pausa di riflessione per riprendere forse questa settimana (ma, al momento in cui scriviamo, venerdì 28 novembre, non è ancora stata fissata la data della nuova convocazione). A complicarla è arrivata, poi, l'interpretazione fornita dalla Ragioneria generale dello Stato sull'uso delle risorse extra stanziate dalla legge n. 133 del 2008 (la manovra estiva). Che, al comma 2 dell'articolo 79, stabiliva per il rinnovo dell'Acn «un livello di finanziamento (ulteriore rispetto all'inflazione programmata che avrebbe fermato gli aumenti al 3,70%, ndr) di 184 milioni per il 2009 e di 69 milioni dal 2010, anche per l'attuazione della tessera sanitaria e, in particolare, per il collegamento telematico dei medici e la ricetta elettronica». Risorse che farebbero scattare l'incremento del 4,85%, come per i medici dipendenti. L'integrazione all'atto di indirizzo, licenziata dal comitato di settore l'8 ottobre scorso, prevedeva che per la ricetta elettronica e l'informatizzazione dei Mmg venissero utilizzati 59 milioni per il 2009 e 69 mln dal 2010. Ergo la differenza tra 184 milioni e i fondi pro ricetta elettronica, ossia 125 milioni, sarebbero finiti sul tavolo della convenzione. Ma la Ragioneria generale dello Stato ha gelato tutti con una nota, datata 14 novembre, in cui i tecnici di via XX Settembre indicano che i 184 milioni comprendono, in realtà, 69 milioni sia per il 2008 che per il 2009, nonché 46 milioni per il 2007. Tutti da destinare al progetto ricetta elettronica e all'informatizzazione degli studi. Come a dire: conti da rifare rispetto alla direzione tracciata dall'integrazione all'atto di indirizzo. Al momento in cui andiamo in stampa, il nodo dei 184 milioni non è stato ancora sciolto e si attende un chiarimento "politico" che consenta al tavolo di superare questo ostacolo e di imboccare la strada indicata dal comitato di settore. Il confronto della scorsa settimana è poi servito a riprendere il faccia a faccia sulla parte normativa. Che ruota attorno alla bozza di articolato, presentata dalla Sisac il 13 novembre e integrata sulla base delle osservazioni formulate dai sindacati. Un documento molto snello rispetto alle oltre duecento pagine della vecchia convenzione che ribadisce i vincoli dell'informatizzazione e dell'adesione alle aggregazioni funzionali e alle unità organizzative complesse definite dalle Regioni per l'accesso alla convenzione con il Ssn. Ma soprattutto stabilisce che le risorse disponibili per il rinnovo del secondo biennio economico 2008/2009 dovranno essere finalizzate al potenziamento dei processi di integrazione. E dovranno dunque passare attraverso i tavoli regionali. È questo un punto cruciale per il prosieguo della trattativa. Qui il confronto tra Sisac e sigle è tutt'altro che concluso e il nuovo round sarà chiamato a gettare luce anche su questo tassello. Senza dimenticare un ultimo nodo: il riequilibrio delle risorse a favore dei settori più in sofferenza (guardia medica su tutte). Un punto cui la struttura interregionale tiene molto, ma che suscita ancora qualche perplessità sull'altro versante del tavolo negoziale.