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LETTERA DEL SEGRETARIO NAZIONALE AL MESSAGGERO

1. «Medici di famiglia, cambieremo ruolo e funzioni», lettera del Segretario Nazionale della Fimmg Giacomo Milillo – Il Messaggero, 2 Dicembre 2008 Scrivo, a titolo personale e in qualità di segretario nazionale della Fimmg, il sindacato più numeroso della categoria di medici, che rappresenta oltre 30.000 medici di famiglia, per esprimere pieno apprezzamento sia al collega Dottor Scatena per i contenuti, ampiamente condivisi dalla categoria, della lettera pubblicata sulle pagine "Dillo al Messaggero" del 1 dicembre 2008, sia al giornalista che ha dato prova di autentica professionalità, argomentando le ragioni del medico, corredandole di corrette e puntuali informazioni. In particolare, si apprezza che, nella descrizione dei momenti più salienti di espressione delle problematiche del disagio e malcontento in atto tra i medici di medicina generale, abbia citato il congresso nazionale della Fimmg, tenuto a Villasimius nello scorso ottobre, importante occasione in cui è stato possibile esprimere i sensi del disagio della categoria anche allo stesso ministro del Welfare Sacconi. Un malcontento e un disagio che, confermo, si riscontra oggi in tale professione in tutto il mondo, tanto da aver portato a una drastica riduzione del numero dei giovani che scelgono questa carriera, e si prefigura ormai un calo del numero dei medici di medicina generale tale da non riuscire a garantire un sufficiente turn-over dei colleghi che vanno in pensione, in Italia e all'estero. E' per questo che la Fimmg nazionale da circa due anni si è attivata, lavorando intensamente a livello sindacale, e quindi anche culturale, su un progetto di trasformazione del ruolo e delle funzioni del medico di medicina generale, e della assistenza primaria, allo scopo di mettere in atto un vero e profondo cambiamento delle regole della professione per garantire una migliore assistenza ai cittadini, specie agli anziani ed a quelli affetti da patologie croniche, ma anche per garantire il riconoscimento di una grande professionalità e la fatica quotidiana, costituita da una serie di attività, prestazioni, che ad oggi non è possibile valutare, né quantitativamente, né, tantomeno, qualitativamente. Tale riassetto del ruolo del medico di medicina generale, rivoluzionario, prevede la necessaria messa in atto di una serie di strumenti, uniformi a livello nazionale, tra cui si annovera, oltre ad una formazione sempre più aderente ai bisogni assistenziali dei cittadini, anche la identificazione e adozione di strumenti e indicatori utili a "contare" sul piano quantitativo la reale "produttività" dei medici di medicina generale, e valutarne sul piano qualitativo l'attività svolta. Ciò, ne siamo certi, permetterà di far emergere una gran mole di attività professionale "sommersa", che servirà ai cittadini e alle istituzioni per la giusta considerazione, e, mirando a costruire un sistema sempre più meritocratico, anche ai medici per propria soddisfazione professionale.


Data News

02-12-2008


Pubblicato Da

LUCIANO SORDINI

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