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“La Ausl di Viterbo, in assoluta sintonia con la Regione Lazio, ha immaginato da tempo e realizzato un processo di riorganizzazione più funzionale del servizio sanitario locale in linea con il piano di rientro in atto. A questo proposito la riconversione dei posti letto, in un’ottica di maggiore appropriatezza, indicata dalla Regione Lazio e da noi da tempo condivisa, non impoverirà la quantità e la qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini. Il risultato sarà quello di un’assistenza sanitaria più prossima e puntuale ai bisogni dell’utenza e più aderente alle necessità del territorio”. Lo comunica in una nota, il direttore generale della Ausl di Viterbo, Giuseppe Maria Antonio Aloisio. La stessa Ausl di Viterbo precisa che “le strutture sanitarie di Montefiascone e Ronciglione sono articolazioni organizzative del presidio ospedaliero centrale (POC) che comprende anche Belcolle. Dette strutture, infatti, sono state già razionalizzate attraverso la collocazione in esse di attività sanitarie specifiche e non presenti nell’ospedale di Belcolle che, si fa notare, è attualmente ancora in fase di completamento e, quindi, in difficoltà di posti letto”. “Nella fattispecie a Montefiascone – continua la nota - è stata collocata l’unità di Geriatria, mentre a Ronciglione è operativo il reparto di Ematologia che non è presente a Belcolle. I due Pronto soccorso, inoltre, sono stati trasformati in punti di primo soccorso, trasformazioni in linea con le ipotesi di riorganizzazione auspicate dalla Regione Lazio. In tutte e due le strutture, poi, viene svolta attività di Day surgery (chirurgia diurna più leggera) in volumi significativi e tali da consentire a Belcolle di gestire la chirurgia più impegnativa in maniera più efficiente. Anche questa modalità organizzativa è in linea con l’ipotesi regionale”. “Complessivamente – sottolinea la nota - la Ausl di Viterbo è dotata di un numero di letti ospedalieri inferiore al numero previsto dal tasso istituzionale per la dotazione di posti letto per acuti e determinato su base regionale del 3 per mille. Quindi, non è ipotizzabile su questa base una ulteriore decurtazione che comporterebbe seri problemi gestionali. In relazione al nosocomio di Acquapendente, la Direzione generale nella definizione dell’atto aziendale, approvato dalla Regione Lazio, ha individuato nei presidi di frontiera (nei quali rientra a piano titolo l’ospedale di Acquapendente) delle organizzazioni logistiche, differenziate e specifiche, atte non solo a rispondere ai bisogni locali della popolazione, ma anche ad evitare fughe di pazienti nelle regioni limitrofe che comporterebbero una danno finanziario significativo alla Regione Lazio. Anche questo sempre in linea e anticipando le direttive regionali in materia di riorganizzazione della rete ospedaliera”. “La Ausl di Viterbo, da tempo e per tempo – conclude la nota - ha immaginato e realizzato una riorganizzazione, tuttora in corso, più funzionale del servizio sanitario locale. In attesa, quindi, di incontri ufficiali con le istituzioni preposte, la Direzione strategica si impegna, come sempre, a informare la cittadinanza nella maniera più ampia e trasparente”.