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06/03/08 - La distribuzione per conto ha determinato nel solo 2007 un risparmio di ben 18 milioni di euro per la Regione Lazio, in un quadro di riduzione della spesa territoriale – cioè quella attraverso le farmacie convenzionate – di circa 200 milioni di euro. Se, infatti, tale progetto di contenimento di spesa non fosse stato attuato, la Regione avrebbe sostenuto, per i farmaci con questa modalità distributiva, una spesa netta di € 82.199.400 per l’anno 2007, a fronte dei 64 milioni di euro realmente trasferiti tra costo del farmaco e provvigioni riconosciute alle farmacie per il servizio reso. In tutte le Regioni nelle quali è stata attuata tale modalità distributiva, recepita sempre con Delibera di Giunta Regionale, la provvigione è stata calcolata sul prezzo al pubblico senza IVA, e non su quello d'acquisto. La Lombardia, regione comparabile per complessità e per numero di abitanti con il Lazio, riconosce una provvigione identica a quella deliberata dalla Regione Lazio, il 12%, così come anche la Toscana. Situazioni analoghe si registrano in quasi tutte le regioni, con pochi punti percentuali di differenza in più o in meno, a seconda delle quantità e tipologie di farmaci distribuiti. La differenza con le Regioni che hanno ottenuto situazioni più favorevoli va valutata anche in considerazione dell’insieme delle misure adottate dal Lazio, compresa la distribuzione diretta. Tale differenza, comunque, potrà essere gradualmente recuperata in una fase di consolidamento del sistema, dopo il necessario rodaggio, e, soprattutto, in presenza di una maggiore disponibilità di liquidità finanziaria che consentirà alla Regione Lazio di azzerare il debito pregresso di circa 500 milioni di euro e di pagare con maggiore celerità e regolarità quanto spettante alle farmacie. Migliori condizioni saranno quindi possibili anche sulla base dei risultati che si stanno ottenendo con l’insieme delle misure adottate nel settore farmaceutico, compresa la “distribuzione per conto”, per la quale nel 2008 si attendono ulteriori risparmi in considerazione del fatto che scadranno vari brevetti di farmaci importanti già inseriti nell’accordo, e per i quali la Regione potrà verosimilmente ottenere sconti anche superiori al 50% (attualmente molti di questi farmaci sono acquistati ad un prezzo cosiddetto “ex factory”, ovvero con il 33% di sconto, come previsto per legge).