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Volano stracci, alta tensione tra il ministro della Salute Schillaci e le regioni , due gli argomenti sotto accusa l, la riforma della medicina generale e sulle lste d'attesa . Le Regioni hanno accusato il ministero di "inerzia" rispetto alla riforma della Medicina generale, riforma che avrebbe potuto avere un effetto positivo proprio sulle liste d'attesa partendo da una maggiore appropriatezza delle prescrizioni ed una massiccia presenza dei medici di base nelle Case di Comunità. La replica del Ministro non si è fatta attendere : "sulla riforma della Medicina generale, afferma, "ricordo che al termine del vertice a Palazzo Chigi, le Regioni si sono riservate di avviare un confronto tecnico in sede di Conferenza per poi presentare un documento al Governo lo stiamo ancora aspettando." Anche se fonti regionali affermano che gia' da tempo
Dopo la lettera 'di richiamo' sulla "ormai intollerabile" mancata applicazione del decreto sulle liste di attesa inviata al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ed il "disagio" espresso da fonti dell'ente per la presa di posizione del titolare della Salute, lo scontro si è acuito e ad essere chiamati in causa sono stati anche i medici di famiglia che, dal canto loro, si schierano oggi dalla parte del ministro. , già da tempo avevano avviato un confronto e segnalano di aver più volte interloquito con il governo. E dagli stessi ambienti si rimarca inoltre il fatto che la promessa di intervento da parte del ministero sui medici di base risalerebbe a quasi due anni fa.
Oggi l'ennesimo attacco del Ministro sulle liste d'attesa in un intervista a margine della presentazione dei progetti per l'Ucraina coordinati dal ministero della Salute. "Con le Regioni ci vuole grande collaborazione per i compiti che hanno e che ha il ministero. La collaborazione deve essere sempre nell'interesse dei cittadini, soprattutto dei più fragili, che hanno più bisogno, che hanno più difficoltà economiche. Trovo assurdo" replica il Ministro Schillaci " che ci siano alcune Regioni con liste di attesa chiuse e cittadini costretti a rivolgersi al privato quando gli esami e le visite si possono fare nel pubblico. Come ha dimostrato la Regione Lazio basta organizzarsi, seguire quelle che sono le direttive del decreto-legge, per trovare molti posti disponibili per chi ha più bisogno, per i malati oncologici, per chi ha problemi economici". In tutto Questo la Fimmg si schiera con il Ministro ma è è stufa di essere l'alibi delle Regioni", dice il segretario generale della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti. Il leader della Fimmg ricorda quindi l'esistenza di un Accordo Collettivo Nazionale e di un precedente Accordo stralcio risalente al 2020 sulla possibilità di realizzare negli studi dei medici una diagnostica di primo livello. Si tratta, spiega, "di un cambiamento che avrebbe effettivamente migliorato l'assistenza e inciso positivamente sulle liste d'attesa. Per questa soluzione nel 2019 erano stati stanziati in Manovra 235 milioni di euro, soldi che ancora oggi non risultano però utilizzati, né tantomeno messi in campo".
Questo la Fimmg si schiera con il Ministro ma è è stufa di essere l'alibi delle Regioni", dice il segretario generale della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti. Il leader della Fimmg ricorda quindi l'esistenza di un Accordo Collettivo Nazionale e di un precedente Accordo stralcio risalente al 2020 sulla possibilità di realizzare negli studi dei medici una diagnostica di primo livello. Si tratta, spiega, "di un cambiamento che avrebbe effettivamente migliorato l'assistenza e inciso positivamente sulle liste d'attesa. Per questa soluzione nel 2019 erano stati stanziati in Manovra 235 milioni di euro, soldi che ancora oggi non risultano però utilizzati, né tantomeno messi in campo".