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Si parla nel decreto milleproroghe della possibilità di prorogare il tempo di servizio per i medici di famiglia oltre il 70 mo anno di età fino a 72 anni , su base volontaria, ma non sarà automatico ne' generalizzato per tutti , difatti il decreto , in fase di conversine in legge, sancisce che il meccanismo potrà scattare SOLO" in assenza di offerta di personale medico convenzionato collocabile"* ovvero se in una zona carente ci fosse una mancanza di medici tale da mettere in pregiudizio l'assistenza sul territorio. Facendo un esempio; se in un ambito territoriale tutti i medici siano saturati a 1500 scelte, e le nuove entrate in convenzione siano minori rispetto alla richiesta assistenziale della popolazione, e non ci sia a breve possibilità di bandire nuovi concorsi di zone carenti la ASL puo' far scattare il provvedimento proponendo l'allungamento ai medici pensionandi che potranno accettare su base volontaria. Quindi non un meccanismo "automatico" ma subordinato ad ambiti territoriali e a determinate condizioni. A questo fa da contraltare anche il ricalcolo delle zone carenti che sta avvenendo tenendo conto sia dei medici andati effettivamente in pensione, sia dei medici che compiranno 70 anni nell'anno in corso su cui è calcolata la carenza. Quindi nessuna meccanismo automatico e nessuno sbarramento agli accessi .
Il testo del mille proroghe :
COMMA 9-OCTIES DECIES (MEDICI DI MEDICINA GENERALE E PEDIATRI DI LIBERA SCELTA IN PENSIONE A 72 ANNI).
Al fine di far fronte alle esigenze del Ssn e garantire i Lea, in assenza di offerta di personale medico convenzionato collocabile, le aziende del Ssn fino al 31 dicembre 2026 possono trattenere in servizio , a richiesta degli interessati, il personale medico in regime convenzionato col Ssn di cui al Dlgs 502/92, in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti per il collocamento in quiescenza, fino al compimento del settantaduesimo anno di età.
Aspettiamo di capirne di più, agiremo con buon senso.
Michele Fiore