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Prepariamoci al cambiamento e cerchiamo di migliorare i progetti

Cari colleghi,

molte cose stanno bollendo in pentola riguardo il nostro futuro e non abbiamo ancora la percezione esatta di quello che accadrà, ma una cosa è certa: il Sistema Sanitario che c’è stato finora cambierà.

Nella giornata di ieri ho partecipato, insieme ad altri cinque colleghi di Viterbo, ad un “focus” regionale per parlare del nostro futuro.

Eravamo la delegazione più numerosa tra tutte le ASL del Lazio e questo mi ha fatto piacere perché significa che sentivamo il problema.

Abbiamo parlato a lungo e produrremo un documento che presenteremo ai vertici regionali in tempi brevissimi.

Lo spunto di discussione è nato dal PNRR e dalle varie declinazioni che ogni ASL intenderà dargli e dal documento del Ministero della Salute e dell’AGENAS che allego e che vi invito a leggere con attenzione.

Ci sono scritte cose che non fanno stare per niente tranquilli oltre ad altre che sono poco comprensibili (qualcuno dovrà spiegarmi a cosa serve una USCA con 1 medico e un infermiere ogni 100.000 abitanti).

Non parliamo dell’intreccio pauroso di acronimi che ogni volta ci dovrebbero entrare in testa: CdC, AFT, UCCP, COT, COA, USCA, ODC, RES, RISP. Da impazzire.

E quando una casa della salute dovesse diventare CdC (casa di comunità) cosa cambia ?

Io sono perplesso e preoccupato.

Vedo sempre meno MMG e sempre più strutture o cornici nelle quali vorrebbero inquadrarci.

Non sarà che la miopica programmazione delle necessità in termini di MMG faccia prendere delle contromisure discutibili per salvare il salvabile ?

E’ ovvio che in assenza di MMG sul territorio bisogna trovare una soluzione in tempi brevi.

Saranno le CdC ? Si utilizzeranno i COA e i COT ?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Per ora osserviamo e cerchiamo di aggiungere il nostro buon senso.

Michele Fiore

 

In allegato il documento AGENAS- Min. della Salute

 

ma per chi volesse capire in poche righe cosa potrebbe succedere può leggere, qui sotto, il breve riassunto che ne fa FIMMGROMA :

Casa della Comunità hub ogni 40.000-50.000 abitanti;
Case della Comunità spoke e ambulatori di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta
tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.
Tutte le aggregazioni dei MMG e PLS (AFT e UCCP) sono ricomprese nelle Case della Comunità avendone in esse la sede fisica oppure a queste collegate funzionalmente;
1 Infermiere di Famiglia e Comunità ogni 2.000 - 3.000 abitanti;
1 Unità Speciale di Continuità Assistenziale (1 medico e 1 infermiere) ogni 100.000 abitanti;
- 1 Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti o comunque a valenza distrettuale, qualora il distretto abbia un bacino di utenza maggiore;
1 Ospedale di Comunità dotato di 20 posti letto ogni 50.000 - 100.000 abitanti;
- 1 Unità di Cure Palliative Domiciliari (UCP – DOM) ogni 100.000 abitanti;
- 1 Hospice con almeno 10 posti letto all'interno della rete aziendale delle cure palliative.

I mmg saranno inseriti in equipe multiprofessionali (MMG, PLS, Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie);

Gi infermieri di Famiglia 1 ogni 2000 abitanti saranno i professionisti che manterranno il contatto con l'assistito della propria comunità in cui opera e rappresenta la figura professionale di riferimento che assicura l'assistenza infermieristica ai diversi livelli di complessità in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità, perseguendo l'integrazione interdisciplinare, sanitaria e sociale dei servizi e dei professionisti e ponendo al centro la persona. L'infermiere di comunità interagisce con tutte le risorse presenti nella comunità formali e informali. L'infermiere di comunità non è solo l'erogatore di cure assistenziali, ma diventa la figura che garantisce la riposta assistenziale all'insorgenza di nuovi bisogni sanitari e sociosanitari espressi e potenziali che insistono in modo latente nella comunità. È un professionista con un forte orientamento alla gestione proattiva della salute. È coinvolto in attività di promozione, prevenzione e gestione partecipativa dei processi di salute individuali, familiari e di comunità all'interno del sistema dell'assistenza sanitaria territoriale.

Gli ambulatori di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta potranno restare , in base alle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali saranno spoke della casa di comunita' e scompariranno tutte le aggregazioni dei MMG e PLS (AFT e UCCP) che saranno ricomprese nelle Case della Comunità avendone in esse la sede fisica oppure a queste collegate funzionalmente.


Data News

24-10-2021


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