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Silvestro Scotti, deluso, scrive al Generale Figliulo

Egregio Signor Generale,


il 21 febbraio u.s., le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno siglato con il governo e le regioni il Protocollo d'intesa nazionale per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione anti covid-19, condividendo la valutazione che il ruolo del medico di medicina generale è fondamentale per l’incremento e la copertura vaccinale della popolazione, anche in relazione alla diretta vicinanza con i pazienti e in considerazione del rapporto fiduciario che lo lega agli stessi. Hanno fatto seguito, nelle settimane immediatamente successive, accordi specifici sottoscritti in tutte le regioni.


Ci giungono tuttavia, pressoché da tutte le realtà locali, segnalazioni sempre più numerose sul mancato coinvolgimento della medicina generale nella campagna di vaccinazione anti covid, che riguardano principalmente la mancata o insufficiente fornitura di vaccini ai medici di medicina generale a vantaggio invece dei grandi hub vaccinali. La Medicina Generale, ad oggi, non è ancora messa nelle condizioni di poter effettivamente portare il proprio contributo.


Chiediamo dunque quale ruolo si intenda determinare per la Medicina Generale nella campagna di vaccinazione e quale margine di intervento possa ricoprire la Struttura Commissariale nell’approvvigionamento e distribuzione delle dosi necessarie, affinché anche il setting della Medicina Generale possa favorevolmente contribuire all’obiettivo, come oltretutto previsto dal suddetto Protocollo d’Intesa in cui viene specificatamente previsto che “Laddove a livello regionale dovessero insorgere difficoltà logistiche per la distribuzione dei vaccini ai mmg, il Commissario, su richiesta delle Regioni e di concerto con il Ministero della salute, potrà valutare le concrete modalità ulteriori di intervento sussidiario per affrontare le eventuali criticità, al fine di assicurare una puntuale fornitura dei vaccini ai MMG”.


Un altro aspetto che intenderemmo portare alla Sua attenzione, e di cui non abbiamo potuto discutere in occasione della riunione in presenza, è che con l’art. 1, commi 449 e 450 della Legge 27 dicembre 2019, n. 160, lo Stato ha disposto uno specifico finanziamento, pari a 235.834.000 milioni di euro, al fine di far fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie finalizzate a garantire l’espletamento delle prestazioni di competenza dei medici di medicina generale e, con Direttiva del Ministro della Salute del 14 ottobre 2020, è stato demandato al Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 il compito di procedere all’acquisto e alla distribuzione delle apparecchiature.


Chiediamo dunque se vi siano aggiornamenti in merito alla gara per l’acquisto di queste apparecchiature sanitarie il cui utilizzo da parte della medicina generale è determinante per il miglioramento del processo di cura dei pazienti, in particolare quelli anziani e cronici, specificamente alla prevenzione primaria e secondaria, nonché per la riduzione del fenomeno delle liste d’attesa, anche al fine di ridurre la pressione sui servizi ospedalieri e sulle strutture sanitarie, limitando altresì le occasioni di esposizione al rischio di contagio nel corso dell’emergenza epidemiologica in atto e in considerazione dell’aumento della richiesta da parte dei pazienti che durante l’ultimo anno di fatto hanno sospeso o ridotto i controlli sanitari di secondo livello.


La ringraziamo per la consueta attenzione e, in attesa di suo gradito riscontro, invio i più cordiali saluti.


Dott. Silvestro Scotti
Segretario Generale Nazionale FIMMG

 

La FIMMG VITERBO approva e condivide.

Michele Fiore

Segretario Generale Provinciale FIMMGVT


Data News

06-05-2021


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