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Si è svolto sabato 21 maggio 2016, presso la sala delle conferenze dell'Ordine dei medici di Viterbo, il corso su “Agricoltura intensiva. Pesticidi, diserbanti, fertilizzanti: quali danni alla salute e all'ambiente? Quali alternative?".
Il corso, nell’ambito delle attività di educazione continua in medicina (ECM) ha avuto come responsabile scientifico la dottoressa Antonella Litta ed ha registrato la presenza di oltre 50 medici tra medici di medicina generale, pediatri e specialisti ambulatoriali ed ospedalieri.
Presenti come uditori esterni anche numerosi cittadini e rappresentanti di comitati impegnati nella difesa del territorio e della salute.
Il corso, nato in collaborazione con l’Ordine dei medici di Viterbo, l’Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde e la Federazione italiana medici di medicina generale - sezione di Viterbo, ha voluto diffondere una conoscenza più approfondita e dettagliata delle complesse, quanto dinamiche, relazioni tra ambiente, salute e malattie.
Il corso ha focalizzato l’attenzione sull’impatto ambientale e sanitario dei prodotti di sintesi chimica utilizzati ormai da decenni nell’agricoltura intensiva, in particolare: pestidici, diserbanti e fertilizzanti, evidenziandone il ruolo nella genesi di malattie neoplastiche, dismetaboliche, cronico-degenerativo (in particolare nella malattia di Parkinson riconosciuta dal 2012 come malattia professionale degli agricoltori in Francia), e nelle patologie del neuro-sviluppo e del sistema linfoematopoietico dei bambini.
Dopo i saluti e le parole di apprezzamento per l’organizzazione e le finalità del corso da parte del vicepresidente dell’Ordine dei medici di Viterbo dottor Bernardino Bernardini, che ha sottolineato come l’art. 5 del nuovo codice di deontologia medica faccia obbligo a tutti i medici di occuparsi ed adoperarsi per un ambiente sano in quanto determinante fondamentale per lo stato di salute delle persone, si sono susseguiti gli interventi del professor Giuseppe Nascetti, del dottor Gianni Ghirga, della dottoressa Patrizia Gentilini, della dottoressa Antonella Litta, della dottoressa Giovanna Loria, della dottoressa Teresa Valentina Ranalli, del dottor Andrea Ferrante e del dottor Luciano Sordini.
Tutti gli interventi, prendendo spunto anche da particolari situazioni dell’Alto Lazio: il grave processo di eutrofizzazione del lago di Vico e l’inquinamento ambientale generato dalla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, hanno evidenziato la necessità anche nei nostri territori di un rapido abbandono dell’agricoltura intensiva e chimica in favore di una agricoltura più sana, naturale, ecologica, rispettosa cioè della composizione e della vitalità dei suoli, che non inquini l’aria, l’acqua e quindi il cibo.
Una agricoltura che sappia riappropriarsi delle conoscenze e dei saperi acquisiti nel corso dei millenni di storia umana, ricominciando a produrre rispettando i naturali i cicli della terra e tutelando così l’ambiente e la salute di tutti a cominciare proprio da quella degli agricoltori e delle loro famiglie.
Nota per la stampa a cura dell’Associazione italiana medici per l’ambiente - Isde di Viterbo e
della Federazione italiana medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo
Viterbo, 22 maggio 2016
Per comunicazioni:
Associazione italiana medici per l’ambiente - Isde di Viterbo tel. 3383810091
isde.viterbo@gmail.com
Federazione italiana medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo tel.fax 0761342644,
fimmgviterbo@alice.it