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IL TAR LAZIO ANNULLA LA DELIBERA SULLA PRESCRIZIONE DEI FARMACI

Le Regioni non possono intervenire con delibere sulla libertà prescrittiva del medico al di fuori delle normative Nazionali". Il Tar Lazio boccia così una delibera regionale del 2008  (LEGGI QUI) che limitava l'uso di farmaci coperti da brevetto.

Limitare la prescrizione e la scelta di un farmaco a carico dello stato è di competenza nazionale e non locale.

Una decisione che renderà di fatto "invalide" non solo le delibere sul farmaco della Regione Lazio redatte fuori dalle linee legislative Nazionali, ma anche tutte quelle che in questi anni sono rifiorite nelle regioni Italiane.

Il legislatore difatti ha posto con questa sentenza un grosso limite alla legislazione "creativa" regionale  sul farmaco e alla appropriatezza prescrittiva, riportandola all'interno dei canoni legislativi nazionali, invocando l'assistenza uniforme come  un diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione.

Si legge nella sentenza che  "La Regione Lazio, con la delibera impugnata, ha imposto delle prescrizioni che hanno come effetto la limitazione (o, comunque, il condizionamento) della libertà del medico di scegliere il farmaco da prescrivere al proprio paziente." E pertanto ribadisce che " La materia di cui trattasi, relativa alle modalità di distribuzione dei farmaci e all'attività medico - prescrittiva, appartiene alla competenza legislativa concorrente Stato – Regioni."

Il tutto per  "garantire uniformità nei diritti a livello nazionale , incidendo i criteri di prescrizione sul principio di libera scelta del farmaco da parte del medico quale aspetto del diritto alla salute riconosciuto dall'art. 32 della Costituzione."

Oltretutto  la Regione, oltre ad aver disciplinato su una materia non di sua competenza "ha imposto delle prescrizioni che hanno come effetto la limitazione (o, comunque, il condizionamento) della libertà del medico di scegliere il farmaco da prescrivere al proprio paziente" limitando  la scelta del medico di prescrivere la terapia migliore per il paziente, relegando importanti specialità medicinali già presenti in classe "A" del prontuario a mere scelte residuali".

Di qui uno Stop dei giudici che rischia di annullare  di fatto non solo le delibere della Regione Lazio sul farmaco  non conformi alle direttive nazionali ma tutte le delibere regionali italiane impostate nello stesso modo.

Un primo duro colpo al "Titolo V del Farmaco" che portera' inevitabilmente ad  una revisione globale degli interventi regionali in materia.

www.fimmgroma.org


Data News

20-12-2015


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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