Login

Non Sei Registrato ? Per maggiori Info contatta l'ammnistratore di sistema

or
×

Ricerca News & Comunicati

NOTIZIARIO FIMMG DEL 22 MAGGIO

Roma, 22 maggio 2007 Sommario. 1. Fimmg Lazio, concluso il 4° Congresso regionale della scuola di formazione. 2. Nimesulide, farmacisti: solo dietro ricetta medica. 3. Regione Umbria abolisce ticket su ricette. 4 In Toscana mancano 2.296 infermieri. 5. Regione Piemonte vara piano da 3,7 miliardi per ospedali. 6. Fecondazione, sondaggio ISS: coppie disorientate in cure. 1. Fimmg Lazio, concluso il 4° Congresso regionale della scuola di formazione La medicina generale e le istituzioni” questo il filo conduttore del 4° Congresso regionale della scuola di formazione dei medici di medicina generale del Lazio, organizzato dalla Fimmg Lazio, che si è svolto a Roma dal 18 al 20 maggio. “Si è trattato di un appuntamento importante di formazione ma anche di protagonismo della categoria – ha spiegato il segretario della Fimmg Lazio Pierluigi Bartoletti – i lavori sono iniziati in concomitanza con la presentazione da parte del Ministro della sanità Livia Turco di un disegno di legge che punta a valorizzare la rete del territorio, ma che, nello stesso tempo, rischia di snaturare il ruolo dei medici di famiglia che rappresentano il primo anello del sistema sanitario pubblico. C’è tempo per modificare l’impianto conosciuto partendo dalla considerazione che i medici di famiglia sono pronti e già fanno la loro parte per realizzare un modello di medicina territoriale moderna centrata sull’associazionismo e su un lavoro in rete. Per centrare l’obiettivo proposto dal Ministro occorre però condivisione e non imposizione”. La “tre giorni” dei medici di famiglia del Lazio è servita anche a fare il punto sullo stato della sanità regionale. Positivo l’andamento dei consumi farmaci, faticoso il rapporto con l’assessorato sanità della Regione, grave il permanere di atteggiamenti troppo disinvolti e fuori legge nell’uso delle ricette in particolare di specialisti e ospedalieri che insistono ad utilizzare quelle “bianche” mentre le sole utilizzabili sono quelle regolamentari “rosa” . “Questa “malpratica” continua ad essere diffusa e anzi sembra in espansione – ha aggiunto Bartoletti - a tutto questo si sommano anche prescrizioni di soggetti non autorizzati come fisioterapisti, chiropratici ecc e dunque occorre intervenire perchè tale atteggiamenti oltre che essere fuori legge, non permettono controlli rischiando di vanificare lo sforzo di riduzione della spesa farmaceutica avviato dalla Giunta regionale nell’ambito del piano di rientro. Tutto questo è facilitato, dal caos in cui versa il sistema di distribuzione delle ricette nelle Asl e negli ospedali della Regione”. 2. Nimesulide, farmacisti: solo dietro ricetta medica La Nimesulide può essere venduta solo dietro ricetta medica ed il farmaco, in ogni caso, "non può essere considerato un bene commerciale". A ribadirlo è la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) dopo la recente sospensione della commercializzazione in Irlanda di questo principio attivo per casi di insufficienza epatica gravi. La Fofi "ribadisce che per la dispensazione dei farmaci la categoria professionale deve rigorosamente attenersi al rispetto delle disposizioni di legge. La nimesulide, pertanto, va venduta solo dietro regolare ricetta medica, trattandosi di un farmaco che - come rilevato in Irlanda può causare gravi effetti collaterali". La Federazione dei farmacisti tiene tuttavia a sottolineare che la richiesta "disinvolta di farmaci anche sottoposti a ricetta medica, da parte dei cittadini, è legata a quel messaggio in parte sotteso alla Legge Bersani: e, cioé, che il farmaco, sia pure da banco, possa essere equiparabile a un qualsiasi bene commerciale, da ottenere secondo una banale logica del do ut des. Un concetto sbagliato e fuorviante già segnalato a suo tempo dalla Federazione, che svilisce l'importanza di un bene funzionale prioritariamente alla salute e alla sicurezza del cittadino 3. Regione Umbria abolisce ticket su ricette La Giunta regionale umbra ha abolito il ticket da 10 euro sulle ricette per prestazioni ambulatoriali e specialistiche. La decisione è stata presa nella seduta di ieri su proposta dell'assessore alla sanità Maurizio Rosi. "Abbiamo così mantenuto - ha detto Rosi - l'impegno assunto in più occasioni per l'abolizione del ticket e ciò, come annunciato anche dalla stessa presidente Lorenzetti nel corso della Conferenza regionale sulla sanità che si è tenuta a Perugia, in anticipo rispetto alla data del primo giugno 2007 che ci eravamo originariamente prefissati. Siamo fra le prime regioni italiane ad aver deliberato l'abolizione di questa forma di compartecipazione che, introdotta dalla Finanziaria, ha prodotto alcune distorsioni nel ricorso al servizio sanitario regionale, andando a pesare sulle tasche dei cittadini. Abbiamo già allertato i direttori delle aziende sanitarie umbre. Da oggi - ha concluso Rosi - gli umbri non dovranno più pagare per questo tipo di prestazioni". 4. In Toscana mancano 2.296 infermieri In Toscana, secondo quelli che sono i parametri dell'Ocse, mancano 2.296 infermieri. A dirlo è Claudia Monaci, presidente del Coordinamento dei collegi Ipasvi (la Federazione che raccoglie gli infermieri), alla vigilia dell'arrivo in Toscana della campagna voluta dal ministero della Salute per incrementare il numero di iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica, campagna rivolta agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori.A fronte di una popolazione di 3.598.269 abitanti, gli infermieri iscritti all'Albo, spiega una nota, sono 22.669, circa 6,3 per mille abitanti, mentre l'Ocse indica il rapporto ottimale a 6,9 per mille abitanti. Certamente in Toscana va meglio rispetto alla media nazionale: gli infermieri iscritti all'Albo in Italia sono circa 340.000 (337.994 nel 2006), per un rapporto di 5,4 per mille abitanti, ben lontano dai 9,8 della Germania, i 12,8 dell'Olanda o, addirittura, i 14,8 dell'Irlanda. Anche in Toscana il problema, però, è aggravato dall'andamento delle immatricolazioni ai corsi laurea: le nuove iscrizioni alle quindici sedi formative presenti non riescono a coprire i posti assegnati per il corso di laurea a numero chiuso. Nell'anno accademico 2006-2007 le nuove immatricolazioni sono state appena 750 a fronte di una previsione di 1.100 posti assegnati, un numero che, spiega la nota, sarebbe comunque insufficienti a garantire il fabbisogno anche se venissero coperti al 100 per cento. 5. Regione Piemonte vara piano da 3,7 miliardi per ospedali La Regione Piemonte intende investire per i propri ospedali tre miliardi e 700 milioni di euro nei prossimi dieci anni. Lo stabilisce il piano di edilizia sanitaria varato ieri dalla giunta di Mercedes Bresso. Gli interventi vanno da Molinette II, la nuova Città della Salute e della Scienza che sarà fatta a Torino, a una lunga serie di ospedali nuovi o rinnovati su tutto il territorio regionale. Il progetto più visibile, Molinette II, assorbirà circa 600 milioni di euro. La decisione sulla localizzazione definitiva, attesa per oggi, è attualmente ristretta alla scelta fra due località della cintura torinese, Collegno e Grugliasco, in grado di offrire superifici libere comprese fra un milione e due milioni di metri quadrati. Una seconda cittadella della salute sarà realizzata a Novara, ai confini con la Lombardia, con 350 milioni di euro. I due interventi, insieme agli altri nuovi ospedali in progetto (Maria Vittoria 120 milioni; Venaria Reale 15,7; Moncalieri 120; Canavese 120; Vercelli 120; Valle Belbo 50; Alessandria 320) assorbiranno complessivamente circa un miliardo e 800 milioni. Le risorse rimanenti serviranno per il completamento dei tre nuovi ospedali attualmente in corso di realizzazione (Biella, Mondovì e Borgosesia) e per l'ampliamento di tre ospedali torinesi (Martini, Amedeo di Savoia e Giovanni Bosco) e dell'ospedale di Domodossola. E ancora, per realizzare una rete di Case della Salute (alternative al pronto soccorso per l'assistenza di base) e per ristrutturare i poliambulatori esistenti. "Gli interventi - sottolinea Bresso - dovranno rispondere a criteri di risparmio energetico. Saranno quindi sostenuti anche con risorse specifiche delle politiche energetiche". Ulteriori fondi sono in corso di definizione con le fondazioni bancarie. Attualmente sono già disponibili circa 560 milioni fra stanziamenti statali e regionali. Il Piano non indica priorità, per cui "le risorse via via reperite verranno assegnate ai progetti in stato di avanzamento più progredito". 6. Procreazione, sondaggio ISS: coppie disorientate in cure Carenza di informazioni, mancanza di un elenco di strutture specializzate, scarsa conoscenza delle tecniche e del trattamento. Le coppie che devono tentare la fecondazione assistita si sentono disorientate, criticano la legge 40 per alcuni aspetti, come l'obbligo di impianto di tre embrioni, ma allo stesso tempo si dimostrano rassicurate del fatto che esistano delle norme e che gli esiti dei centri saranno visibili a tutti. Sono questi i problemi rilevati dalle coppie che decidono di intraprendere il percorso della procreazione medicalmente assistita secondo un identikit tracciato dall'Istituto Superiore di Sanità su un gruppo di coppie in trattamento, disponibile sul sito del Registro Nazionale Pma.Tutti gli intervistati hanno confermato che il primo bisogno é quello di saperne di più sull'infertilità e sulla procreazione medicalmente assistita, aggiungendo che l'informazione dovrebbe iniziare addirittura prima di decidere di diventare genitori e aiutare nella scoperta del problema. Le coppie si aspettano anche un aiuto nell'identificazione del miglior centro, quello cioé più adeguato alla propria situazione e indicano quali sono le informazioni necessarie per poter scegliere il centro più adatto: dati di successo e di qualità e statistiche sui risultati, informazione sulla preparazione degli operatori e professionisti che lavorano nei centri, differenze, vantaggi e svantaggi tra i centri pubblici e i centri privati, anche per quanto riguarda costi, accessibilità, tempi di attesa e qualità del servizio. Le coppie vorrebbero ricevere informazioni sul protocollo e sull'iter di ogni trattamento per conoscere in anticipo tutte le tappe del percorso dal momento iniziale a quello finale, i tempi, le analisi e gli esami da fare, le caratteristiche del trattamento farmacologico, possibili interventi, quando ha senso riprovare un altro trattamento in caso di esito negativo e quando invece dire basta. Durante l'indagine i ricercatori non hanno fatto domande sull'attuale legislazione in materia di Pma, ma le coppie hanno spontaneamente commentato la legge 40. Vengono criticati soprattutto l'obbligo di impianto dei tre embrioni, la possibilità negata di fare diagnosi pre-impianto e il divieto di fecondazione eterologa. Emergono anche giudizi positivi sul fatto che adesso esiste una regolamentazione e che gli esiti dei diversi centri saranno visibili a tutti in modo trasparente.


Data News

23-05-2007


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

News Stessa Categoria .. . [10]