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NUOVI TICKET

(ANSA) - ROMA, 2 gen - Con l'introduzione dell'aumento di 10 euro per le prescrizioni di visite specialistiche e analisi, il vero rischio e' che si incentivi il riscorso agli ambulatori privati. A sostenerlo e' Mario Falconi, gia' segretario della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg), che chiarisce con un esempio: ''Se un paziente ha bisogno di una sola analisi, come ad esempio la glicemia il cui costo e' limitato e di circa 3 euro, fino a due giorni fa avrebbe pagato appunto i 3 euro previsti, ma dal 2007 paga 3 euro piu' 10 euro di aumento sulla prescrizione. Risultato: questa analisi gli verra' a costare di meno rivolgendosi al privato''. In altri termini, ha spiegato l'esperto, su una ricetta si potra' prescrivere un massimo di 8 analisi dello stesso tipo (ad esempio le analisi dal sangue, da azotemia a glicemia e colesterolo) ed il tetto da pagare non potra' superare i 36,15 euro, ai quali andranno aggiunti i 10 euro di aumento per ricetta. Effettuando dunque 8 analisi, al cittadino potrebbe convenire rivolgersi al servizio pubblico (poiche', anche se il costo totale fosse maggiore, pagherebbe sempre 46,15 euro). Ma se, al contrario, il paziente avesse bisogno di un singolo esame (ad esempio glicemia o un'ecografia), allora il costo dell'esame, considerando i 10 euro di aumento, potrebbe risultare inferiore nel privato. Stesso discorso per le visite specialistiche: finora, il costo per una prescrizione di visita (cardiologica, ortopedica ecc) variava dai 13 euro minimi del Lazio a oltre 20 euro per altre regioni; dal 2007, a queste cifre vanno sommati altri 10 euro. Misure che sono duramente criticate da Falconi: ''Circa il 50% dei cittadini e' esente dal pagamento dei nuovi ticket e del restante 50% una parte gia' si rivolge al privato. Dunque, gli introiti da tali misure non saranno comunque significativi, visto che sara' coinvolta la minoranza dei cittadini e l'unica, grave conseguenza di questa 'tassa sulla ricette' sara' l'incentivazione del ricorso ai privati''. ECCO ALCUNI ESEMPI RIASSUNTIVI: 1 - analisi del sangue: glicemia, azotemia, ves., emoglobina, ecc. (massimo 8 richieste per ricetta); il costo sara' costituito dalla somma delle tariffe delle diverse analisi piu' 10 euro per ricetta. Dunque se la somma e' per esempio di 14 euro si paga 24 euro. Se le analisi sono particolarmente costose e la somma supera la quota massima di 36,15 euro si paga comunque 36,15 euro piu' 10 euro per la ricetta e dunque 46,15 euro; 2- visita specialistica: se la visita ginecologica o cardiologica o ortopedica costa per esempio 40 euro, si paga comunque 36,15 euro piu' 10 euro per ricetta e dunque 46,15. 3 - per gli esami diagnostici come radiografie, ecografie, tac, risonanza, il cui costo e' sicuramente superiore a 36,15 euro ( si parla di decine o centinaia di euro), si paga comunque 36,15 euro piu' 10 per la ricetta e cioe' 46,15. La cifra massima di 36,15 euro di oggi non e' altro che la franchigia di 70.000 lire fissata nel 1995


Data News

04-01-2007


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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