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Difendere ambiente e salute: un incontro a Maccarese dopo il disastro ambientale causato dalle fuoriuscite di cherosene Dopo il disastro ambientale generato dalle plurime e più recenti fuoriuscite di cherosene dal tratto di oleodotto che attraversa per circa 20 km il comune di Fiumicino, si è svolto sabato 13 dicembre 2014 a Maccarese un incontro di studio per rispondere alle domande: “Cosa è successo? Di quale entità è il danno? Chi paga? Cosa rischiamo?” . L’iniziativa promossa dal Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino ha visto la partecipazione numerosissima ed attenta di cittadini, studenti, giornalisti, rappresentati delle istituzioni locali e di comitati impegnati nella difesa dell’ambiente e della salute. Sono intervenuti: la dottoressa Antonella Litta referente dell’Associazione medici per l’ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment), i rappresentanti dello Studio Legale Associato Raggio Verde, il dottor Riccardo Di Giuseppe naturalista dell’Associazione WWF, il dottor Alessandro Polinori, responsabile della Associazione Lipu e Michela Califano presidentessa del Consiglio Comunale di Fiumicino. I lavori sono stati introdotti dalla proiezione di un video di grande impatto emotivo che ha documentato i danni prodotti dal cherosene che ha contaminato l’aria e le acque della rete interna dei canali che irrigano i campi agricoli e che confluendo nel fiume Arrone hanno portato fino al mare inquinamento, morte e distruzione. Zone di importanza vitale e strategica dal punto di vista degli ecosistemi e di grande pregio paesaggistico, naturalistico e faunistico sono state inquinante pesantemente e questo ha determinato anche la morte e la sofferenza di una grande quantità di uccelli, nutrie, piccoli animali mammiferi, anfibi, pesci e piante e purtroppo anche un elevato rischio di contaminazione della intera catena alimentare e rischio per la salute delle persone. La dottoressa Antonella Litta ha presentato la relazione: “Difendere il territorio per difendere la salute e la biosfera”. Nel suo interevento la dottoressa Antonella Litta ha posto in evidenza come la lunga catena di disastri ambientali dai più remoti ai più recenti, anche della storia industriale italiana (da quello dell’Icmesa di Seveso all’Ilva di Taranto), sia da ascrivere alle scelte di un sistema economico e socio-culturale che ha privilegiato lo sfruttamento violento e indiscriminato delle risorse del pianeta e delle persone senza curarsi delle conseguenze sanitarie ed ambientali. Tra queste scelte sconsiderate quella di produrre energia a partire dai combustibili fossili (carbone,gas, petrolio e i suoi derivati, tra questi il cherosene) insieme alla più recente e sempre sconsiderata scelta di produrre energia anche dall’incenerimento dei rifiuti, è quella che più ha generato e continua a generare i danni ambientali rilevanti: aumento del quantitativo di gas serra e della presenza nell’ambiente di polveri tossiche e cancerogene, di metalli pesanti e molecole anch’esse tossiche, cancerogene, genotossiche ed epimutagene. Le scelte energetiche da privilegiare sono invece quelle da fonti autenticamente rinnovabili e quindi prima di tutto e soprattutto l’energia solare insieme a programmi concreti di emancipazione rapida e progressiva da fonti di energia fossile, in particolare dal carbone, dal petrolio e dal nucleare, così ha continuato la dottoressa Litta che ha evidenziato come la letteratura scientifica internazionale e gli studi di ricerca più recenti confermino lo stretto legame tra inquinamento ambientale e le malattie neoplastiche, respiratorie, cardiovascolari, cronico-degenerative negli adulti e neoplastiche e neurocomportamentali nei bambini. E’ necessario fare scelte individuali e collettive che vadano quindi nella direzione di una drastica riduzione delle fonti di inquinamento ed esposizione per le popolazioni e relativamente al territorio di Fiumicino che già soffre per molte criticità ambientali (presenza di impianti alimentati a biogas, un inceneritore per rifiuti ospedalieri, la discarica di Malagrotta, ect.) è di importanza strategica anche la drastica riduzione del trasporto aereo. Il trasporto aereo, ha ricordato la dottoressa Litta, produce infatti inquinamento atmosferico (contribuisce in quota rilevante al surriscaldamento del pianeta proprio attraverso la combustione di cherosene utilizzato per la propulsione degli aerei), inquinamento acustico ed elettromagnetico; inquinamenti che determinano danno alla salute soprattutto nelle comunità residenti in prossimità di strutture aeroportuali come accade a Fiumicino e Ciampino nella nostra Regione. La dottoressa Litta ha concluso il suo intervento anche con la richiesta di un forte impegno perché sia respinto ogni progetto di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino, perché si attui immediatamente una netta riduzione dei voli sullo scalo di Ciampino e perché si abbandoni in Italia ogni ulteriore e malsano progetto di costruzione di nuovi aeroporti ed ampliamento degli attuali. Al termine dell’incontro anche un forte e condiviso appello di tutti i presenti perché nella Regione Lazio si dia la priorità, il massimo dell’attenzione e dell’impegno a programmi di tutela e bonifica ambientale, di sorveglianza dello stato di salute delle popolazioni residenti e si rifiuti decisamente e senza tentennamenti ogni altra scelta, struttura e/o impianto ad alto impatto ambientale e sanitario. Da parte del Comitato Rifiuti Zero anche la richiesta perché anche gli altri cinque Comuni attraversati dall’oleodotto ovvero: Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli e Roma si attivino affinché in tempi brevissimi si provveda alla messa in sicurezza dell’oleodotto e si costituisca un Osservatorio Permanente di controllo. Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo Viterbo, 16 dicembre 2014 Per comunicazioni: tel.3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com