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Leggiamo sulla stampa specializzata l’ennesima versione dell’atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni. Il documento, naturalmente, è…segreto e come tale non è stato presentato alle organizzazioni sindacali legittimate a trattare con Sisac sulla base dei contenuti proprio dell’Atto d’indirizzo, che peraltro continua periodicamente ad essere esternato non si sa da chi, anche se si sa a chi. L’analisi dei motivi per cui ciò avviene lascia libero spazio alle fantasie più sfrenate: presenza di informatori “sensibili” alle lusinghe di certa stampa? Tatticismi delle fonti nei riguardi della controparte medica per saggiarne le reazioni? Pretattica allarmistica per poter far passare linee d’indirizzo aggressive, contrabbandandole come frutto di mediazioni, date le premesse fatte circolare. Sicuramente, se frutto di una scelta strategica, un modo di procedere poco corretto sotto tutti i punti di vista. Se qualche contenuto di queste “veline” pubblicate dai media di settore determinasse qualche reazione, le fonti istituzionali ufficiali potrebbero sempre smentire il documento o sostenere che si tratta di una versione “tecnica” non ancora valutata dai politici e quindi priva di significato, corroborando la cosa con qualche dichiarazione del tipo: ma io non l’ho neppure letto un tale documento! E se non l’ho letto io….. E’ già successo più volte negli ultimi anni. Nonostante tutto preferisco pensare ad ipotesi squallide come queste, perché se invece si trattasse effettivamente del documento che sta per essere licenziato dal Comitato di Settore la situazione sarebbe molto più grave. I contenuti dell’ultima ennesima bozza appaiono incoerenti, qualche volta francamente contraddittori, tecnicamente molto discutibili anche sul piano giuridico; in alcune parti sono ridondanti affermazioni categoriche, che, se fossero effettivamentelegittime, avrebbero dovuto essere date per scontate, senza bisogno di affannarsi a chiedere di ratificarne la cogenza. Altrove ci sono intenti di una tale manifesta autoreferenzialità da apparire francamente arroganti. Se l’intenzione è quella di sondare, tutti sappiano che la FIMMG non è disponibile a sottoscrivere unala nuova convenzione nei termini contenuti nel documento. Detto chiaro e senza tante inutili, quanto logoranti, polemiche. Non credo però che valga la pena entrare nel merito dei singoli passaggi, perché non credo che possa trattarsi del documento vero, o almeno di quello che potrà essere approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Se dovessi essere smentito dall’approvazione unanime da parte della Conferenza delle Regioni di un simile documento ciò contraddirebbe quanto affermato privatamente e pubblicamente dalla maggior parte dei Presidenti e Assessori regionali, sollevando un serio dubbio di credibilità sulle parti coinvolte Né posso accreditare la ricorrente leggenda metropolitana, fin troppo interessata, secondo cui Presidenti e Assessori non conterebbero nulla, subordinati come sono alla conoscenza della macchina amministrativa dei funzionari apicali, che deciderebbero le sorti dei cittadini, sia a livello regionale che nazionale. Ma allora, non sarebbe più giusto che il popolo italiano eleggesse direttamente i funzionari? Non voglio accettare l’idea di un simile degrado. Comunque di certo non c’è nulla. L’unica cosa certa è che la Convenzione avrebbe dovuto essere firmata entro l’11 maggio scorso, mentre a dicembre siamo ancora alle bozze, non accreditate, dell’atto d’indirizzo. Qualcuno sostiene che le Regioni, naturalmente smentendo con i fatti ciò che ogni giorno ufficialmente affermano, non abbiano nessuna intenzione di firmare la nuova convenzione. Potrebbe essere anche la risposta giusta. Del resto per evitare la conclusione di un accordo la prima mossa è procrastinarne il più possibile l’avvio, la seconda porre sul tavolo delle trattative una piattaforma (l’atto di indirizzo appunto), che si sa essere inaccettabile per la controparte. Purtroppo i nostri politici non meno dei nostri amministratori non conoscono la storia, e neppure la cronaca recente, altrimenti dovrebbero sapere che abusare della pazienza della gente corretta e perbene è rischioso, perché può suscitare reazioni imprevedibili. Noi siamo gente corretta e perbene e tutti i giorni professionalmente incontriamo milioni di persone corrette e perbene! Giacomo Milillo