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EDITORIALE, ESAMI INUTILI. Il concetto di inutilità e di inappropriatezza non sono legati al dati ma alla valutazione clinica (PL. Bartoletti) I teologi del dato da anni evidenziano come uno dei maggiori problemi del servizio pubblico derivi dall'inappropriatezza delle prestazioni richieste che genererebbe secondo loro la maggior parte dei fenomeni negativi del nostro sistema,le liste d'attesa ed i costi esagerati. Cosi' come si è globalizzata l'indifferenza, negli ultimi anni i dati, un tempo semplici strumenti di programmazione,monitoraggio e verifica sono diventati oggetto di un vero e proprio culto. Conferenze stampa, eventi, intere pagine di giornali dedicati all'autopsia di un sistema pubblico attraverso l'analisi e l'interpretazione di dati numerici. Certo che, se su 50 mammografie 40 sono negative possiamo affermare che non sono servite ad evidenziare un tumore maligno, quindi, superficialmente sono state inutili, ma se poi diciamo che lo scopo della mammografia è quello di evidenziare in fase precoce tumori maligni non palpabili né rilevabili all'esame clinico, possiamo dire che la mammografia, come indagine diagnostica di screening è utile, pur se negativa, per diminuire la mortalità per carcinoma della mammella nella popolazione bersaglio. In questi casi sarebbe inutile la visita clinica. Paradossalmente è "inutile" una mammografia che evidenzi una massa tumorale palpabile e già rilevata con caratteristiche di malignità dall'esame clinico. Sarebbe in questo caso piu' utile una pronta valutazione oncologica e chirurgica mirata all'asportazione del tumore. Il concetto di inutilità e di in appropriatezza non sono legati al dati ma alla valutazione clinica, caso per caso, per fare altri esempi è sicuramente "inutile" una radiografia del piede prescritta per fare diagnosi di bronchite cronica, poi magari scopriremo che la radiografia del piede ha rilevato uno sperone calcaneare, quindi per il teologi del dato risulterà, nella sua inutilità ai fini diagnostici specifici, utile ed appropriata. Certo difficile trovare un medico che prescriverà una radiografia del piede per fare diagnosi di bronchite cronica, ma questo aiuta a comprendere come l'analisi autoptica del dato piu' che a stabilire l'utilità o meno di un esame debba strumento utile a correggere gli errori di sistema, e non strumento di orientamento del sistema. Ci sono, aldilà dei numeri, delle regole che aiutano a comprendere il perché ci si trovi a dover fare i conti con numeri elevatissimi di indagini prescritte. La prima regola è che piu' si aumenta l'offerta sanitaria, piu' aumenta la domanda, e quindi non si dovrebbe parlare di quante indagini inutili prescritte, ma di quanti apparecchi di diagnostica ad alta tecnologia inutili presenti e disponibili nel servizio sanitario pubblico. Di quanti servizi inutili e duplicati presenti, basti pensare i centri per l'ipertensione, di quante strutture nate e cresciute sull'inutilità della loro presenza, i centri per l'osteoporosi, i centri per gli screening, i centri per la menopausa, e via dicendo. Ci sono nei nostri studi lenzuoli bianchi con crocette piene di richieste di analisi, accertamenti controlli specialistici, spesso neanche motivati, con intestazioni di centri per quello o quell'altro. Piu' che porsi il problema dell'inutilità della richiesta ci poniamo il problema dell'utilità del centro. Ai teologi dei numeri ed ai cultori dello studio autoptico del dato rispondiamo che se la raccolta,la pubblicazione,l'analisi del dato fossero utili a risolvere il problema del nostro sistema, probabilmente oggi non avremmo i problemi che abbiamo, mentre invece, nonostante i dati, il nostro sistema sanitario pubblico vacilla sotto la spinta della insostenibilità economica. Non per questo diciamo che i dati sono inutili, come inutili sarebbero i centri nati per questo scopo, diciamo che forse sarebbe meglio usare i dati in modo appropriato: monitoraggio, verifica e controllo di sistema, e non come parametro per giudicare qualcosa che nella sua complessità risponde a logiche diverse da quelle statistiche: la professione medica.