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COMUNICATO FIMMG LAZIO

In data odierna siamo stati sommersi da telefonate allarmate di centinaia di colleghi circa i notiziari della mattinata che parlavano degli "studi dei medici di famiglia" aperti 24 ore al giorno,tutti i giorni in seguito all'emanazione del Decreto Balduzzi. La notizia cosi' come riportata da molti media, evidenzia, se mai ce ne fosse bisogno, la scarsa conoscenza della medicina generale per come è fatta. Scarsa conoscenza, spesso basata su luoghi comuni, frasi fatte, sentito dire, che la politica fedelmente riflette da alcune dichiarazioni degli ultimi giorni, l'ultima, circa la presunta "assenza" di alcuni medici di famiglia. Non tutti, come ha ribadito la Presidente Polverini, ma alcuni. Pochi o tanti che siano, pensiamo che non sia né giusto né corretto né tantomeno opportuno che, in un momento come questo, di grande confusione ed incertezza, si mandino segnali cosi' negativi. Soprattutto nei confronti di una categoria come la nostra che da qualche tempo si è vista scaricare addosso una montagna di incombenze burocratiche e di oneri ed obblighi senza adeguato ristorno. Il tiro al piccione deve finire. Qui si parla di 24 ore a costo zero (Presidente Rossi della Toscana), ma stiamo scherzando? Noi il nostro onorario ce lo guadagniamo lavorando tutti i giorni in tutti i luoghi, finanche a casa delle persone, dei malati, dei disabili. Non si tratta di una questione economica, ma della assoluta necessità di riconoscere un lavoro ed un ruolo che da decenni consente a milioni di Italiani, tutti i giorni, di avere "il proprio medico", da lui scelto, a disposizione. Non siamo servi di nessuno, se non del nostro dovere deontologico. I giochetti della politica, gli slogan, l'imminente campagna elettorale con relativi lanci per le candidature non ci interessano. Ci interessa , pero', eccome, essere rispettati. Professionalmente ed umanamente, cosi' come noi rispettiamo chi è stato eletto dal popolo e ricopre cariche pubbliche ed Istituzionali a tutti i livelli. Chi pensa che "siamo all'angolo", che "finalmente" dobbiamo lavorare 24 ore con le stesse risorse economiche oggi disponibili, non ha capito che sta parlando con professionisti che tutti i giorni sacrificano se stessi e le proprie famiglie. Chi dice e pensa questo spesso, per non dire sempre,non va dal proprio medico di famiglia, hanno medici messi loro a disposizione dall'Istituzione. Nei paesi Anglosassoni chi riveste cariche pubbliche si serve del sistema pubblico, cosi' puo' anche sapere e conoscere cio' che non va. Da noi, troppo spesso, chi ci governa, non tutti certo, non ha tempo per andare dal proprio medico, salvo rare eccezioni, non fa la fila al CUP, non aspetta 6 mesi per una visita od una ecografia, non deve andare a fare l'esenzione per il diabete. Noi medici del Lazio e d'Italia abbiamo la schiena diritta e camminiamo a testa alta consapevoli di fare molto piu' del nostro dovere. E lo facciamo per i nostri pazienti e per noi stessi. Un decreto è stato emanato, nei prossimi giorni saremo sopraffatti da roboanti dichiarazioni circa le innovazioni in esso contenute. Ed in effetti questo Decreto un segnale di forte impulso al sistema territoriale l'ha dato. Un effetto di comunicazione è stato conseguito. Da medici, pero', prima di giudicare, vorremmo ben capire come, cosa, con quali strumenti e risorse ed impegno bisogna realizzare queste strutture. Ovviamente aumentando il ruolo e conseguentemente le risorse per la medicina generale. Solo allora, carte alla mano potremo esprimere un parere competente e motivato. Ad oggi, ai colleghi che si allarmano diciamo solo che vigileremo affinchè tale Decreto sia stato realizzato per i cittadini e per la medicina generale italiana e non sia invece "sui cittadini e sui medici di medcina generale".


Data News

08-09-2012


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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