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L’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha richiesto l’intervento del Commissario europeo all’ambiente in merito alle possibili infrazioni di leggi e direttive comunitarie riguardo al gravissimo degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili connessi rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione L’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) di Viterbo in data 20 agosto 2012 ha chiesto al Commissario europeo all’Ambiente di intervenire nuovamente ed urgentemente presso il Governo italiano per una specifica verifica circa le possibili violazioni ed infrazioni delle direttive e delle norme comunitarie in materia di tutela ambientale dei corpi idrici, in relazione al gravissimo degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili connessi rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione. Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde di Viterbo Viterbo, 21 agosto 2012 Per comunicazioni: Isde di Viterbo, tel.3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com Di seguito il testo della lettera al Commissario all’ambiente dell’unione Europea Al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea e per opportuna conoscenza: al Ministro dell’Ambiente al Ministro della Salute al Ministro della Difesa al Prefetto di Viterbo al Presidente del Tribunale di Viterbo alla Presidente della Giunta Regionale del Lazio al Presidente della Provincia di Viterbo al Sindaco di Caprarola al Sindaco di Ronciglione al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità al Presidente dell’Istituto superiore di sanità al Direttore generale della Asl di Viterbo al Direttore sanitario della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo al Servizio veterinario della Asl di Viterbo al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio al Direttore dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo al Direttore Regionale Energia e Rifiuti all’Arpa Lazio - sezione di Viterbo al Direttore dell’Agenzia regionale dei Parchi del Lazio al Direttore della Riserva naturale regionale del lago di Vico al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio ai Consiglieri della Regione Lazio ai Parlamentari italiani al Parlamento Europeo al Presidente della Commissione Ambiente del Senato al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato al Presidente della Commissione Difesa del Senato al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati al Presidente della Commissione della Difesa della Camera dei Deputati al Presidente della Talete s.p.a. ai Responsabili dell’Ato 1 – Lazio Oggetto: nuova richiesta d’intervento urgente circa le possibili infrazioni di leggi e direttive comunitarie in merito al gravissimo degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili connessi rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione. Egregio Commissario, l’Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha chiesto al Ministro dell’Ambiente e al Ministro della Salute, con gli esposti del 30 Marzo 2010 e del primo agosto 2012 di conoscere nel dettaglio gli interventi finora realizzati a tutela della salute delle persone e per la bonifica e la salvaguardia del lago di Vico. Il lago di Vico, come noto, è un lago vulcanico di grande bellezza e di importanza europea per il suo particolarissimo ecosistema tanto che, già nel lontano 1982,veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra i vari compiti, avrebbe dovuto anche “ preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilità delle sue acque”. Come invece rappresentato negli esposti, già citati e in allegato, il lago continua ad essere affetto da un gravissimo processo di eutrofizzazione con marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque; sempre più frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre; persistenti ed elevati valori di arsenico nelle sue acque - altro elemento tossico e cancerogeno di classe 1 secondo la classificazione Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro). Le massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, che nel corso degli ultimi anni si sono fatte sempre più frequenti ed intense, sono state favorite verosimilmente dall’uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimità del lago, da scarichi fognari abusivi o non a norma, e da possibili attività illecite condotte all’interno della Riserva naturale. Nel 2010 sono stati presentati dati allarmanti che hanno evidenziato la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, di norma estranee alle acque del lago ( mercurio, idrocarburi policiclici aromatici - IPA), e nei suoi sedimenti sono state riscontrate alte concentrazioni di Arsenico, Cadmio e Nichel, sulla cui presenza e provenienza l’Isde di Viterbo ha più volte chiesto l’avvio di specifiche indagini. Altro possibile elemento concausale, inquietante ed aggravante, è quello rappresentato dalla possibile azione di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch’esso in prossimità delle sponde del lago e in attesa di una futura bonifica. In questo contesto di costante e perdurante aggravamento del degrado e dell’ inquinamento dell’ecosistema lacustre vicano risulta di tutta evidenza e di fondamentale importanza la conoscenza della classificazione attuale delle acque del lago che già nel 2004 erano definite di classe A2. Studi e dati non controvertibili della Asl di Viterbo, dell’Arpa – Lazio, dell’Università della Tuscia, dell’Università di Roma “ La Sapienza” e dell’Istituto Superiore di Sanità, fanno presumere realisticamente, in assenza ancora di una risposta ufficiale dalla Regione Lazio, più volte sollecitata anche con interrogazioni parlamentari e regionali e dalla Prefettura di Viterbo, che l’attuale situazione delle acque potrebbe essere classificata A3 o addirittura inferiore, il che dovrebbe imporre l’obbligo immediato di abbandonare la captazione delle acque del lago di Vico anche alla luce della persistente e comprovata inadeguatezza dei sistemi di potabilizzazione attualmente in uso. In particolare gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico, e da anni si susseguono ordinanze di non potabilità che attestano il possibile rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, alle sostanze tossiche e cancerogene presenti in esse ovvero: attraverso il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e con il consumo di fauna ittica proveniente dal lago. Numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali , le ultime nel mese di luglio 2012, hanno condiviso e sostenuto la richiesta di interventi e le soluzioni proposte dalla nostra Associazione – richieste ed interventi richiamati sempre negli esposti – segnalazioni di cui sopra-. Egregio Commissario, conosciamo ed apprezziamo il suo diretto interessamento e quello del suo Ufficio in merito a questa drammatica situazione ambientale e ai possibili rischi sanitari connessi, le chiediamo pertanto di intervenire nuovamente e urgentemente presso il Governo italiano anche al fine di una specifica verifica circa le possibili violazioni ed infrazioni delle direttive e delle norme comunitarie in materiale di tutela ambientale dei corpi idrici. In particolare le chiediamo di verificare se esistano violazioni ed infrazioni a quanto prescritto dalla Direttiva 2000/60/CE (Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque), recepita con D.lgs 3 aprile 2006 n.152, ovvero: se per il lago di Vico, area protetta per specifiche destinazioni e collocazioni, siano monitorati e controllati costantemente tutti i parametri per gli standard di qualità previsti per i corpi idrici superficiali; se siano state rispettate le fasce di pertinenza del lago ( art.115 del D.lgs 152/2006); se è in corso il “programma di monitoraggio operativo” (art.8 secondo le modalità dell’allegato V- Direttiva 2000/60/CE-) al fine del raggiungimento di un buono stato complessivo delle sue acque (art. 4 lettera a- Direttiva 2000/60/CE -), obiettivo da conseguire obbligatoriamente nell’anno 2015. In attesa di un cortese riscontro, si inviano distinti saluti, dottoressa Antonella Litta referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, 20 agosto 2012