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L’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha presentato al ministro della Salute e dell’Ambiente una nuova segnalazione – esposto in merito al gravissimo degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione. L’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) di Viterbo il primo agosto 2012 ha presentato al ministro della Salute e dell’Ambiente una nuova segnalazione – esposto , che segue quella del 30 marzo 2010, in merito al gravissimo degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione. Nella segnalazione – esposto sono state richieste anche dettagliate informazioni relative agli interventi finora realizzati. Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde di Viterbo Viterbo, 2 agosto 2012 Per comunicazioni: Isde di Viterbo, tel.3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com Di seguito il testo della nuova segnalazione - esposto Al Ministro dell’Ambiente al Ministro della Salute e per opportuna conoscenza: al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea al Ministro della Difesa al Prefetto di Viterbo al Presidente del Tribunale di Viterbo alla Presidente della Giunta Regionale del Lazio al Presidente della Provincia di Viterbo al Sindaco di Caprarola al Sindaco di Ronciglione al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità al Presidente dell’Istituto superiore di sanità al Direttore generale della Asl di Viterbo al Direttore sanitario della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo al Servizio veterinario della Asl di Viterbo al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio al Direttore dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo al Direttore Regionale Energia e Rifiuti all’Arpa Lazio - sezione di Viterbo al Direttore dell’Agenzia regionale dei Parchi del Lazio al Direttore della Riserva naturale regionale del lago di Vico al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio ai Consiglieri della Regione Lazio al Presidente della Commissione Ambiente del Senato al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato al Presidente della Commissione Difesa del Senato al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati al Presidente della Commissione della Difesa della Camera dei Deputati al Presidente della Talete s.p.a. ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio Oggetto: nuova segnalazione – esposto relativa al gravissimo degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili connessi rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione e richiesta d’informazioni relative agli interventi finora realizzati. L’Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) chiede di conoscere nel dettaglio gli interventi finora realizzati a tutela della salute delle persone e per la bonifica e la salvaguardia del lago di Vico come già richiesto nell’esposto – segnalazione del 30 Marzo 2010 (in allegato) al Ministro dell’Ambiente e al Ministro della Salute. Il lago di Vico, come noto, è un lago vulcanico di grande bellezza e di importanza europea per il suo particolarissimo ecosistema tanto che, già nel lontano 1982,veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra i vari compiti, avrebbe dovuto anche “ preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilità delle sue acque”. Come invece già rappresentato nell’esposto – segnalazione del 30 marzo 2010, il lago continua ad essere affetto da un gravissimo processo di eutrofizzazione con marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque; sempre più frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre; persistenti ed elevati valori di arsenico nelle sue acque - altro elemento tossico e cancerogeno di classe 1 secondo la classificazione Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro). Le massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, che nel corso degli ultimi anni si sono fatte sempre più frequenti ed intense, sono state favorite verosimilmente dall’uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimità del lago, da scarichi fognari abusivi o non a norma, e da possibili attività illecite condotte all’interno della Riserva naturale. Nel 2010 sono stati presentati dati allarmanti che hanno evidenziato la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, di norma estranee alle acque del lago ( mercurio, idrocarburi policiclici aromatici - IPA), e nei suoi sedimenti sono state riscontrate alte concentrazioni di Arsenico, Cadmio e Nichel ,sulla cui presenza e provenienza l’Isde di Viterbo ha più volte chiesto l’avvio di specifiche indagini. Altro possibile elemento concausale, inquietante ed aggravante, è quello rappresentato dalla possibile azione di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch’esso in prossimità delle sponde del lago e in attesa di una futura bonifica. In questo contesto di costante e perdurante aggravamento del degrado e dell’ inquinamento dell’ecosistema lacustre vicano risulta di tutta evidenza e di fondamentale importanza la conoscenza della classificazione attuale delle acque del lago che già nel 2004 erano definite di classe A2. Il D. Lgs. 152/06 infatti individua tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le “acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile” e stabilisce che le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche possedute, siano classificate dalle Regioni, nelle categorie A1, A2, A3 e sottoposte a specifici e particolari trattamenti prima della loro distribuzione ad uso potabile alle popolazioni. Questo stesso Decreto legislativo impone che le acque dolci superficiali che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite imperativi della categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo nel caso in cui non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano. Studi e dati non controvertibili della Asl di Viterbo, dell’Arpa – Lazio, dell’Università della Tuscia, dell’Università di Roma “ La Sapienza” e dell’Istituto Superiore di Sanità, fanno presumere realisticamente, in assenza di una risposta ufficiale dalla Regione Lazio, più volte sollecitata anche con interrogazioni parlamentari e regionali e dalla Prefettura di Viterbo, che l’attuale classificazione delle acque sia A3 o addirittura inferiore, il che dovrebbe imporre l’obbligo immediato di abbandonare la captazione delle acque del lago di Vico anche alla luce della persistente e comprovata inadeguatezza dei sistemi di potabilizzazione attualmente in uso. In particolare gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico, e da anni si susseguono ordinanze di non potabilità che attestano il possibile rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, alle sostanze tossiche e cancerogene presenti in esse ovvero: attraverso il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e con il consumo di fauna ittica proveniente dal lago. Numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali , le ultime nel mese di luglio 2012, hanno condiviso e sostenuto la richiesta di interventi e le soluzioni proposte dalla nostra Associazione. Anche il Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea è costantemente informato di questa situazione ed è intervenuto richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie. L’Isde di Viterbo, per responsabilità etica e scientifica, ribadisce ancora una volta ai ministri in indirizzo, come da ormai cinque anni, le proprie proposte per una corretta gestione e soluzione di questa vicenda che abbia il risanamento del lago di Vico e la salubrità delle sue acque ad uso potabile, come due obiettivi possibili, di eguale ed indissolubile importanza ed urgenza. In sintesi: - abbandono immediato della captazione di acqua dal lago di Vico e contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione; - costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre; - biomonitoraggio per sostanze inquinanti della flora, fauna lacustre e delle aree circostanti; - installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticità; - ricerca immediata di fonti idriche definitive e alternative a quelle lacustri (costruzione di pozzi da dotare di dearsenificatori); - informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l’ospedale di Ronciglione; - inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini; - drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con graduale riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; - controllo e verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago; - rapido avvio della bonifica del deposito militare Nbc di Ronciglione; - intensificazione dei controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno della Riserva (in considerazione anche di un recente rogo che ha provocato la distruzione di oltre 60 ettari di bosco e la cui natura appare di possibile origine dolosa, come riportato dalla stampa locale). In attesa di un cortese ed urgente riscontro alle questioni in oggetto, si inviano distinti saluti, dottoressa Antonella Litta referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, primo agosto 2012