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L’Enpam e le indagini in corso La magistratura si sta occupando di investimenti finanziari e immobiliari: Investimenti finanziari La cifra di 400 milioni di euro (l’asserito “buco”) di cui si sente parlare rappresentava, al 2008, il valore di mercato teoricamente perso da alcuni titoli strutturati, in particolare derivati, durante la crisi finanziaria. Quest’importo era già stato iscritto a bilancio nel 2008 (approvato nel 2009), dove è presente alla voce “Fondo oscillazione valori mobiliari”. I bilanci dell’Enpam – che sono pubblicati sul sito internet della Fondazione, e che sono approvati dal Consiglio Nazionale e dagli organi di vigilanza, tra cui i Ministeri e la Corte dei conti, e sono sempre regolarmente certificati da una società internazionale indipendente – mostrano che il rischio di perdita è nel tempo diminuito, cosicché la consistenza del fondo oscillazione si è progressivamente ridotta fino a ipotizzare, per il bilancio consuntivo 2011, un fondo di 220 milioni. La Fondazione precisa che si tratta di una perdita potenziale perché i titoli non sono ancora arrivati a scadenza. Alla scadenza il capitale investito verrà restituito. Per evitare il concretizzarsi del rischio di perdita, nel 2009 la Fondazione ha dato il via a un’operazione di ristrutturazione del suo portafoglio di derivati (composto da 9 titoli). I risultati sono incoraggianti: il primo titolo in scadenza (31/12/2012) affidato ai ristrutturatori quando valeva il 27% del prezzo pagato, adesso vale il 116%. Questo vuol dire che a fine anno l’Enpam dovrebbe recuperare il capitale investito, i soldi spesi per la ristrutturazione e otterrà una piccola quota di interessi. Se anche gli altri 8 titoli seguiranno lo stesso andamento, si potrà affermare che l’Enpam non ha perso nulla nei derivati ma anzi ne ha tratto dei ricavi, seppur modesti. Investimenti immobiliari Per quanto riguarda il filone immobiliare, l’indagine, per ora contro ignoti, riguarda l’acquisto di alcuni immobili da parte del Fondo Ippocrate, gestito dalla SGR First Atlantic Real Estate (ora fusa in IdeaFimit). La Fondazione Enpam possiede il 100% delle quote del Fondo Ippocrate ma non lo gestisce, poiché ciò spetta – per legge – alla SGR, che è autonoma e vigilata dalla Banca d’Italia. Si afferma che la SGR abbia acquistato il palazzo della Rinascente di Milano a un prezzo superiore al suo reale valore. La SGR ha fornito alla Fondazione Enpam un parere di congruità, redatto da un esperto indipendente scelto secondo i criteri stabiliti dalla Banca d’Italia, secondo il quale l’immobile valeva 490 milioni di euro. La Fondazione ha quindi dato parere favorevole affinché la SGR acquistasse l’immobile a un prezzo di 18 milioni più basso rispetto al valore di mercato (cioè 472 milioni, cosa che si è poi verificata). C’è da precisare che, con una comunicazione precedente all’acquisto, la SGR metteva a conoscenza l’Enpam che il palazzo della Rinascente era stato acquistato, nel giugno del 2007, dalla società ora venditrice a un prezzo di 422.790 milioni e non quindi di 363.500 come riportato dalla stampa. L’immobile rende attualmente 22,75 milioni all’anno, cioè il 4,82% del prezzo di acquisto. Per quanto riguarda due immobili di via del Serafico in Roma, risulta che la SGR li abbia acquistati dopo che il venditore li aveva ristrutturati e locati. Il valore di un immobile a uso uffici, infatti, si calcola anche a partire dall’ammontare del canone di locazione che produce (o non produce). Nel momento in cui venivano apportati nel Fondo Ippocrate, i due stabili erano già locati alla Regione Lazio. Rispetto al capitale investito (circa 108 milioni di euro) i canoni di locazione corrispondono a un rendimento di oltre il 6% annuo. Comunicato stampa Ideafimit (precisazione in merito all’indagine in corso sulle operazioni immobiliari dell’Enpam) L’Enpam adesso – L’Enpam è un ente previdenziale solido. Il suo patrimonio, di oltre 12 miliardi di euro, è già al netto delle potenziali perdite sui titoli strutturati. Anche se queste si dovessero verificare i conti non ne risentiranno. Viceversa, ci sono segnali che lasciano sperare in un rientro di questi rischi perdite. – La Fondazione ha già approvato la riforma delle pensioni che garantirà una sostenibilità a oltre 50 anni, come richiesto dal Decreto Salva Italia. I fatti oggetto di inchiesta della magistratura non mettono a rischio in alcun modo le pensioni in essere né quelle future né i presupposti sui quali è stata costruita la riforma. – Il modello organizzativo degli investimenti è stato modificato dall’attuale Consiglio di amministrazione. La nuova governance, che prevede una separazione ancora più netta tra chi investe e chi controlla i rischi, è stata elaborata con la collaborazione del Prof. Mario Monti, in qualità di International Advisor di Goldman Sachs, prima che diventasse Presidente del Consiglio. – L’indagine della magistratura, che tutti auspichiamo rapida nelle conclusioni, deve fare ampia chiarezza ed è evidente che se si accerterà che qualcuno abbia indebitamente lucrato sui risparmi dei medici, il Consiglio di amministrazione della Fondazione si costituirà parte civile, come già più volte anticipato. Come è noto, il presidente Parodi, per meglio difendersi e per tutelare la Fondazione, ha deciso di autosospendersi con un gesto di grande sensibilità. dal sito www.enpam.it .