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COMUNICATO ASSOCIAZIONE MEDICI PER L'AMBIENTE

Arsenico nelle acque destinate a consumo umano: l’Associazione italiana medici per l’ambiente - Isde di Viterbo ha scritto al Prefetto L’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), nel ribadire l’assoluta urgenza di fornire acqua dearsenificata o con il minor quantitativo di arsenico, e mai al di sopra di dieci microgrammi/litro, alle donne in gravidanza, ai bambini, ai malati, alle industrie alimentarie e a tutti i cittadini, rende noto di aver chiesto ufficialmente al Prefetto di Viterbo la documentazione acquisita dalla Prefettura in merito agli atti e agli interventi disposti dal Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0258 del 29/07/2011 riguardanti la presenza di arsenico nelle acque destinate a consumo umano. * Comunicato stampa a cura dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente -Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo Viterbo, 25 febbraio 2012 * Di seguito il testo della lettera Al Prefetto di Viterbo e per opportuna conoscenza: alla Presidente della Regione Lazio al Presidente della Provincia di Viterbo all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio all’Assessore all’ambiente della Regione Lazio, all’Assessore all’ambiente della Provincia di Viterbo ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Viterbo al Direttore generale della Asl di Viterbo al Direttore sanitario della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio all’Arpa Lazio - sezione di Viterbo alla Talete spa ai Responsabili dell’Ato 1 – Lazio al Presidente dell’Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri di Viterbo al Responsabile dell’Ufficio scolastico della Provincia di Viterbo Gentile Prefetto, l’Associazione italiana medici per l’ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment ) di Viterbo, in merito alle note problematiche sanitarie determinate dalla presenza di arsenico, elemento tossico e cancerogeno, nelle acque destinate a consumo umano (il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 fissa infatti in 10 microgrammi/litro il suo valore massimo nelle acque ad uso potabile e per le preparazioni alimentari), chiede di conoscere la documentazione acquisita dalla Prefettura in merito alle agli atti e agli interventi disposti dal Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0258 del 29/07/2011. In particolare se è stato dato seguito e in che modalità a quanto prescritto da questo Decreto nei punti: “ 2. che i sindaci, l’azienda unità sanitaria locale, l’autorità d’ambito ed il gestore, ciascuno per quanto di competenza, devono provvedere affinché i consumatori interessati siano debitamente informati relativamente alle elevate concentrazioni del suddetto elemento nell’acqua erogata, qualsiasi sia l’utilizzo, compreso quello per la produzione, preparazione o trattamento degli alimenti, e consigliati sugli eventuali provvedimenti e sui comportamenti da adottare anche nei riguardi di gruppi specifici di popolazione per i quali potrebbe sussistere un rischio particolare anche in merito all’uso razionale di eventuali prodotti integratori. Dovranno inoltre informare circa le modalità per ridurre i rischi legati all’acqua potabile per la quale è stata concessa la deroga. La suddetta informazione dovrà essere ancora più dettagliata per la popolazione dei comuni nel cui territorio viene distribuita acqua con due o più valori di parametro in deroga; 3. che l’acqua distribuita non deve essere utilizzata per il consumo potabile dei neonati e dei bambini fino all’età di 3 anni; 4. che deve essere predisposto un opuscolo informativo da distribuire nelle scuole e presso i servizi materno-infantili; deve essere informata la popolazione, in via precauzionale, che l’acqua da bere in distribuzione, non deve essere somministrata ai neonati e ai bambini fino all’età di 3 anni; 5. che e' rimessa alle Aziende Sanitarie Locali la verifica che le industrie alimentari, nel territorio interessato dal provvedimento di deroga, attuino i necessari provvedimenti, anche nell’ambito del piano di autocontrollo, affinché l’acqua introdotta come componente nei prodotti finali non presenti concentrazioni dei parametri in deroga superiori ai limiti stabiliti dal Decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31. 6. che dovrà essere data informazione a questa Regione delle iniziative adottate; 7. che i gestori delle captazioni oggetto delle deroghe informano la Regione Lazio, entro e non oltre il 31 luglio di ogni anno circa le iniziative adottate ( ivi comprendendo informazioni circa l’approvvigionamento idrico per i neonati ed i bambini al di sotto dei tre anni) con un’opportuna relazione che comprenda anche informazioni sui progressi realizzati nelle misure correttive, i dati del monitoraggio dei parametri oggetto di deroga, i volumi di acqua forniti in bottiglie o in contenitori ed un programma di quanto è previsto per il completamento dei lavori. La relazione dovrà contenere anche la documentazione relativa alle modalità adottate per informare e consigliare la popolazione;”. Gentile Prefetto , l’Isde di Viterbo, già in data 30 novembre 2011, aveva inviato una lettera (in allegato la copia), agli enti e alle Istituzioni in indirizzo, per conoscere gli atti e gli interventi di cui sopra. Nel ringraziarla per la sua attenzione e in attesa di un cortese riscontro, si inviano distinti saluti, dottoressa Antonella Litta referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, 22 febbraio 2012 Per eventuali comunicazioni: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com


Data News

25-02-2012


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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