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"ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE"

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) torna a chiedere interventi urgenti per ridurre ed evitare, alle popolazioni esposte, i gravi rischi per la salute derivanti dall'assunzione cronica di acque ed alimenti contenenti arsenico. Negli ultimi anni e anche di recente, in numerosi incontri pubblici ed attraverso documenti inviati anche alle competenti istituzioni e' stato ampiamente e ripetutamente illustrato come l'arsenico, sostanza cancerogena certa di classe 1, secondo la classificazione dell'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc), sia direttamente correlato alla eziopatogenesi di molte patologie oncologiche; in particolare al tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Sempre più segnalazioni lo correlano inoltre anche ai tumori del fegato e del colon. L'assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e' indicata da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche. La nostra Associazione ha inoltre sempre indicato gli interventi necessari per tutelare la salute pubblica nelle aree interessate da questa problematica ambientale: impianti di dearsenificazione da realizzare alla fonte degli acquedotti comunali, e nel frattempo utilizzo di forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione e in particolare per le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, i malati e le industrie alimentari. Il 14 giugno 2011 e il 16 luglio 2011, sempre la nostra Associazione ha rivolto nuovi e specifici appelli per evitare subito l'esposizione delle donne in gravidanza e dei bambini ad acque ed alimenti contenenti arsenico. Questi appelli sono stati motivati dal persistere del mancato rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia di potabilità delle acque e da quanto evidenziato da una vasta letteratura scientifica internazionale che, con sempre maggiori riscontri, mostra il legame tra l'esposizione cronica ad acque ed alimenti contenenti arsenico, in donne in gravidanza e bambini, e molte patologie del neurosviluppo (Ndd) - autismo, disturbo da deficit dell'attenzione (Add - attention deficit disorder), disturbo dell'attenzione da iperattivita' (Adhd - attention deficit hyperactivity disorder), disturbi dell'apprendimento, della memoria, della capacità di lettura, riduzione del quoziente intellettivo, patologie dell'apparato respiratorio, perdita fetale, aumento dei casi di morte infantile e neoplasie. A questi appelli ne ha fatto seguito un altro il 24 luglio 2011 nel quale si segnalava sempre il persistere del mancato rispetto del Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, che fissa in 10 microgrammi/litro il valore massimo dell'arsenico nelle acque destinate ad uso potabile e per le preparazioni alimentari, e di quanto più recentemente stabilito e richiamato nel Decreto Ministeriale dell'11 maggio 2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 151 del primo luglio 2011. In questo Decreto si legge in particolare all'articolo 2: "L'acqua distribuita, pur nei limiti consentiti dall'articolo 1, non deve essere utilizzata per il consumo potabile dei neonati e dei bambini fino all'età di 3 anni. E' rimessa all'Autorità regionale la verifica che le industrie alimentari, nel territorio interessato dal provvedimento di deroga, attuino i necessari provvedimenti, anche nell'ambito del piano di autocontrollo, affinché l'acqua introdotta come componente nei prodotti finali non presenti concentrazioni dei parametri in deroga superiori ai limiti stabiliti dal decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31". E all'articolo 3 lo stesso Decreto impone: "1. Le Regioni devono provvedere ad informare la popolazione interessata in attuazione del disposto di cui all'articolo 13, comma 11, del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, relativamente alle elevate concentrazioni dei predetti valori nell'acqua erogata quale che ne sia l'utilizzo, compreso quello per la produzione, preparazione o trattamento degli alimenti. 2. Nell'ambito dell'informativa di cui al comma 1, le Regioni devono, inoltre, informare circa le modalità per ridurre i rischi legati all'acqua potabile per la quale e' stata concessa la deroga, e in particolare circa l'utilizzo da parte di neonati e di bambini fino all'età di 3 anni ". A tutt’oggi dobbiamo però ancora e di nuovo constatare e denunciare la mancata risposta alle segnalazioni e agli appelli della nostra associazione e un gravissimo ritardo e una quasi generalizzata incapacità delle istituzioni preposte ad affrontare e risolvere questo problema, insieme ad un costante ed irresponsabile tentativo di minimizzazione o addirittura di negazione della sua gravità. L'"Associazione italiana medici per l'ambiente" chiede pertanto e nuovamente a tutte le istituzioni di impegnarsi concretamente per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge e per l’attuazione, come già più volte indicato, di interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque ad uso potabile e per l’avvio di una informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini residenti nei Comuni indicati dal Decreto ministeriale già citato e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie. Infine, le amministrazioni comunali, provinciali, regionali e le autorità e le società di gestione dei servizi idrici, per garantire subito la sicura e completa salubrità delle acque di cui la dearsenificazione e' parte sostanziale, in considerazione dei rischi sanitari sopra esposti devono agire immediatamente utilizzando le migliori tecnologie disponibili, per l'acquisto e messa in opera delle quali possono e devono utilizzare anche fondi propri, avviando successivamente le procedure di recupero di quanto anticipato e speso a tutela della salute pubblica. * Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo Viterbo, 15 settembre 2011 Per comunicazioni: isde.viterbo@gmail.com, tel.3383810091


Data News

17-09-2011


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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