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Cari Colleghi Il 01/09/2011 avrà inizio l'operatività del SISTRI (Art.189 del Dlgs 152/2006 e Dec. minist. 18/02/2011 n° 52), il sistema di tracciabilità rifiuti del Ministero dell'Ambiente. Tale sistema è volto a garantire il monitoraggio della movimentazione dei rifiuti speciali, il cui controllo è demandato al Comando Carabinieri per la tutela dell'Ambiente (NOE). Le nostre Società di smaltimento rifiuti speciali ci stanno comunicando, forse in maniera non proprio chiara, questa imminente novità, invitando i soggetti obbligati a mettersi in regola con l'iscrizione. Occorre però ribadire che i medici (come pure i dentisti,gli infermieri e i fisioterapisti ) sono esentati da tale obbligo. Al riguardo si riporta integralmente una nota esplicativa ripresa dal sito ufficiale del Ministero dell'Ambiente - sistema SISTRI - sezione "Domande frequenti": 2.11 Iscrizione di medici, dentisti, infermieri, liberi professionisti, artigiani ecc. Domanda: I medici, i dentisti, i fisioterapisti, gli infermieri, i parrucchieri, le estetiste, gli artigiani e le officine di riparazione con meno di 10 dipendenti sono tenuti all’iscrizione al SISTRI? Risposta: In base al’art. 3 del DM 18/2/2011, n. 52 “I produttori di rifiuti pericolosi che non sono inquadrati in un'organizzazione di ente o di impresa e i produttori di rifiuti non pericolosi di cui all'articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che non hanno più di dieci dipendenti” non sono tenuti ad iscriversi al SISTRI, ma possono aderirvi su base volontaria. In altre parole i liberi professionisti, (medici, dentisti etc.) e altre categorie di soggetti che non sono imprenditori o artigiani e quindi non sono inquadrati in un’organizzazione di ente o di impresa non sono tenuti all’iscrizione al SISTRI nemmeno in caso di produzione di rifiuti pericolosi; mentre le altre categorie citate nella domanda (artigiani e officine di riparazione con meno di dieci dipendenti) queste non sono tenute ad iscriversi al Sistri se non producono rifiuti pericolosi. Armando Minciotti