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COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE MEDICI PER L\'AMBIENTE

Al Presidente della Provincia di Viterbo agli Assessori della giunta della Provincia di Viterbo, ai Consiglieri della Provincia di Viterbo ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Viterbo ai Consiglieri comunali della Provincia di Viterbo e per opportuna conoscenza : al Commissario europeo all’ambiente ai componenti della Commissione europea agli europarlamentari al ministro della Salute al ministro dell’Ambiente al Prefetto di Viterbo alla Presidente della Giunta Regionale del Lazio all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio al Presidente della Commissione ambiente della Regione Lazio al Presidente dell’Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Viterbo al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità al Presidente dell’Istituto superiore di sanità al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo al Direttore generale della Asl di Viterbo al Direttore sanitario della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio al Segretario della Federazione italiana medici di medicina generale-Fimmg- di Viterbo all’Arpa Lazio- sezione di Viterbo ai Consiglieri regionali del Lazio Egregi Signori, Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02, che disciplina la qualità delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrità e la pulizia, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, in vigore dal dicembre 2003, ha ridotto il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 μg/l (microgrammi/litro), in considerazione della sua cancerogenicità, tossicità e quindi dell’evidente rischio per la salute umana. L’arsenico infatti è un elemento cancerogeno certo di classe 1 secondo la classificazione dell’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.) ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l’esposizione a cronica all’arsenico attraverso l’acqua assunta come bevanda è stata associata anche a cancro del fegato e del colon. Una ampia documentazione scientifica associa inoltre l’arsenico, sempre attraverso l’assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche neurocomportamentali; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori;disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche. La Regione Lazio fin dal 2003 ha continuamente fatto ricorso all’istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs. 31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l’arsenico ( ma anche i limiti per altri elementi quali: il fluoro, il vanadio, il selenio) e di fatto ha reso potabili per deroga acque che in realtà non lo sono. Tutti i Comuni della Provincia di Viterbo sono stati sottoposti fin dal 2003 al regime di deroga per l’arsenico. I periodi di deroga come disposto dal succitato Decreto legislativo avrebbero dovuto però avere la durata più breve possibile, comunque non superiore ad un periodo di tre anni e nei quali si sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o attraverso l’individuazione di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da assicurare acque salubri e pulite alle popolazioni. In tutti i Comuni facenti parte dell’ATO-1 Lazio: tutti i Comuni della Provincia di Viterbo e il Comune di Bracciano,di Mazzano e di Magliano, appartenenti alla Provincia di Roma, non risulta che nel corso di questi anni siano stati realizzati interventi efficaci e definitivi, tali da garantire il consumo di acque con valori di arsenico entro i 10 microgrammi/litro. La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta di una ulteriore deroga da parte del governo italiano ribadendo che il limite ammissibile per l’arsenico nelle acque destinate a consumo umano non può superare i 10 microgrammi/litro. Egregi Signori, dalla documentazione e dalle informazioni acquisite dall’Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment)-Isde di Viterbo, risulta la gravità di quanto segue: nella quasi totalità dei Comuni interessati da questa problematica non sono state ancora predisposte forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per le popolazioni, per gli ospedali, per le scuole, per gli esercizi pubblici e le industrie alimentari; in quasi tutti i Comuni della Provincia non è stato emesso il divieto di uso per consumo umano di acqua contenente arsenico al di sopra dei 10 microgrammi/litro; i cittadini e gli operatori sanitari non sono stati ancora informati adeguatamente e diffusamente circa le limitazioni di uso e le problematiche sanitarie dell’acqua attualmente erogata. In considerazione di quanto precede, si chiede quindi di conoscere gli eventuali tempi e modalità di azione predisposti al fine di ottemperare a quanto prescritto dal D. Lgs. 31/2001 e disposto dalla Commissione europea già dal 28 ottobre 2010 per tutelare la salute dei cittadini e pertanto si ripropongono una serie di interventi di pronta realizzazione per ridurre subito l’esposizione delle persone all’arsenico, già illustrati nell’audizione in Commissione ambiente della Regione Lazio svoltasi il 14 dicembre 2010 (in allegato il documento: “dall’Associazione italiana medici per l’ambiente di Viterbo gli interventi immediati e necessari per ridurre l’esposizione delle persone all’arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea”. In attesa di un cortese riscontro e rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti, si inviano distinti saluti, dottoressa Antonella Litta referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, 29 dicembre 2010 Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, via Monte Amiata snc, 01037 Ronciglione (Vt) tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126 e-mail:isde.viterbo@gmail.com; antonella.litta@gmail


Data News

30-12-2010


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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