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COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE MEDICI PER L'AMBIENTE

La Commissione ambiente della Regione Lazio ha ascoltato i medici dell’Associazione italiana medici per l’ambiente su l’arsenico nelle acque destinate a consumo umano Si è svolta nella giornata di martedì 14 dicembre 2010, l’audizione dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)-Isde presso la Commissione ambiente della Regione Lazio. I medici dell’Associazione: Antonella Litta, Mauro Mocci e Gianni Ghirga, alla presenza del Presidente della Commissione, dell’Assessore all’ambiente e di alcuni consiglieri regionali e membri della Commissione stessa, hanno illustrato le problematiche sanitarie e ambientali correlate all’arsenico e in particolare la forte preoccupazione per i quantitativi di arsenico presenti nelle acque erogate per uso potabile in molti comuni del Lazio. I medici hanno anche richiamato l’attenzione sul fatto che l’arsenico presente nell’ambiente può derivare dalla conformazione geologica del territorio laziale come anche da attività industriali: combustione di sostanze fossili per produrre energia (gas, olio combustibile,carbone, petrolio e derivati), incenerimento di rifiuti, utilizzo di fitofarmaci, e da possibili attività illecite di sversamento di rifiuti tossici. E’ stata espressa grande preoccupazione per l’assunzione di acqua contenente arsenico soprattutto in alcune fasce di popolazione più a rischio: donne in gravidanza, neonati, bambini e malati. La dottoressa Antonella Litta ha ribadito quanto già raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e quanto stabilito dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) ovvero che: ” l’arsenico è un elemento cancerogeno certo di classe 1 ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l’esposizione a cronica all’arsenico attraverso l’acqua assunta come bevanda è stata associata anche a cancro del fegato e del colon. Una corposa documentazione scientifica associa l’arsenico,sempre attraverso l’assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.” La dottoressa Litta ha fatto quindi presente la necessità assoluta del rispetto immediato di quanto stabilito dal Decreto Legislativo 31/2001 e dalla Commissione Europea che il 28 ottobre 2010 con il documento n. C (2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta del governo italiano per una ulteriore deroga al parametro arsenico (fino a 50 microgrammi/litro), ribadendo che il livello massimo per questa sostanza, tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed utilizzate anche dalle imprese alimentari, non deve superare i 10 microgrammi/litro. La dottoressa Litta a conclusione dell’audizione ha segnalato nuovamente le proposte d’intervento dell’Associazione per dare acqua dearsenificata immediatamente alle popolazioni e ha richiamato le istituzioni presenti alla massima vigilanza. Comunicato stampa a cura dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde di Viterbo Viterbo, 15 dicembre 2010 P.S. in allegato il documento del 29 novembre 2010 su “gli interventi immediati e necessari per ridurre l’esposizione delle persone all’Arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea”


Data News

16-12-2010


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

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