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CERTIFICATI ONLINE, MILILLO (FIMMG) A TROISE (ANAAO): DANNOSO GIOCARE ALLO SCARICABARILE, OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE "Le recenti dichiarazioni del vicesegretario nazionale di Anaao-Assomed, Costantino Troise, che considera 'più comodo e veloce' per il cittadino appena dimesso dall'ospedale rivolgersi al medico di famiglia per ottenere il certificato di malattia, piuttosto che inviare il certificato online direttamente dall'ospedale o dal pronto soccorso, sono inaccettabili e ci sentiamo di respingerle sia come medici di famiglia sia come cittadini". E' quanto afferma il segretario della FIMMG, Giacomo Milillo. "La burocrazia rappresenta un problema di tutta la professione medica, non c'è una categoria meno esposta di un’altra - aggiugne Milillo - E' inevitabile che una certa quota non possa essere eliminata, ma ciascuno deve fare la sua parte. I medici di famiglia sono professionisti medici che, come tutti gli altri, si occupano in primo luogo dell'ascolto e della cura della persona. Nessuno può pensare di ridurli - prosegue Milillo – a un ruolo di operatori informatici per conto delle più diverse strutture sanitarie. Invitiamo il collega Troise, che peraltro conosciamo e stimiamo sia come medico che come sindacalista, a riflettere anche sotto il profilo deontologico e giuridico sulla valenza delle sue affermazioni: il giudizio prognostico è di competenza del medico che ha effettuato la visita o la prestazione e la certificazione di malattia rappresenta un momento di assunzione di responsabilità, anche sotto il profilo legale, per ogni professionista. Siamo coscienti della improcrastinabilità del processo di modernizzazione del sistema - sottolinea Milillo - e stiamo favorendo in ogni sede i percorsi di automazione e deburocratizzazione, ma ciascuno deve fare la sua parte. Non possiamo più accettare di vedere un malato costretto a rivolgersi, in condizione di particolare fragilità dopo le dimissioni da un reparto ospedaliero o da un pronto soccorso, al proprio medico di famiglia o alla postazione di guardia medica non per un consiglio, non per una visita, ma per un semplice invio telematico. La carenza di personale di segreteria – conclude Milillo - è un problema di tutto il Servizio sanitario, ma lo è in modo particolarmente drammatico nella medicina di famiglia". 10/06/10