Login

Non Sei Registrato ? Per maggiori Info contatta l'ammnistratore di sistema

or
×

Ricerca News & Comunicati

COMUNICATO ASSOCIAZIONE MEDICI PER L'AMBIENTE

Di seguito il comunicato dell'Associazione medici per l'ambiente Oggetto: Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione agli sviluppi della vicenda del lago di Vico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo. Al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea al Ministro della Salute al Ministro dell’Ambiente e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo al Sindaco di Caprarola al Sindaco di Ronciglione al Direttore generale della Asl di Viterbo al Direttore sanitario della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo al Servizio veterinario della Asl di Viterbo al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità al Presidente dell’Istituto superiore di sanità all’Arpa Lazio - sezione di Viterbo al Presidente della Provincia di Viterbo ai responsabili dell’Ato 1 - Lazio al Presidente della Giunta Regionale del Lazio al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio al Direttore dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo al Direttore Regionale Energia e Rifiuti al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio al Presidente della Commissione Ambiente del Senato al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati Oggetto: Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione agli sviluppi della vicenda del lago di Vico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo. L’Isde di Viterbo il 30 Marzo 2010 ha presentato un esposto (in allegato) al Ministro dell’Ambiente e al Ministro della Salute sul gravissimo rischio sanitario ed ambientale derivante dal degrado e dall’inquinamento dell’ecosistema del lago di Vico. L’esposto, oltre a fornire un quadro dettagliato, documentato e circostanziato delle problematiche ambientali e del rischio sanitario determinato dal rapido deterioramento della qualità delle acque del lago, ha indicato anche le proposte, più volte formulate, dell’Isde di Viterbo per l’avvio di una rapida ed efficace bonifica e tutela dell’intero ecosistema lacustre e per garantire acque salubri e potabili alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione. A seguito di questo esposto sono state presentate numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori ed europarlamentari. L’Isde, in relazione ai più recenti sviluppi di questa situazione, intende con il presente documento mettere a disposizione un ulteriore contributo sia di informazione, sia di replica a erronee dichiarazioni altrui e sia di rinnovata proposta di interventi ormai non più procrastinabili. * L’attuale situazione ambientale del lago di Vico Sono evidenti e ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico (presenza di periodiche fioriture dell’alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina tossica e cancerogena, marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e della loro trasparenza, presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nelle acque e nei suoi sedimenti etc.). Nella riunione, promossa dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Viterbo, svoltasi il 2 marzo 2010, sul tema “Attività di contrasto al degrado della qualità delle acque del lago di Vico”, sono stati presentati dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) - e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS). Ulteriori risultati di indagine, presentati dall’Arpa Lazio-sezione di Viterbo alla riunione svoltasi il 10 maggio 2010 presso il Dipartimento Regionale Rifiuti ed Energia, hanno confermano la presenza di Arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri. Un recente documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia riferisce i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione (indagine che ha evidenziato la presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito). Da questo documento emerge che da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati sono stati rilevati valori di Arsenico superiori a quanto previsto dalla normativa in vigore e pertanto il sito militare in prossimità del lago risulta contaminato. Questi dati e documenti confermato il degrado e l’inquinamento del lago di Vico e impongono immediate norme di tutela ed interventi di bonifica non più rimandabili: riduzione immediata e drastica dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; controllo e verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago; intensificazione dei controlli di tutte le attività all’interno della riserva; avvio della bonifica del sito militare Nbc di Ronciglione. * La potabilizzazione delle acque erogate alla popolazioni di Ronciglione e Caprarola I comuni di Caprarola e Ronciglione utilizzano per la maggior parte acque captate dal lago di Vico. Le acque in relazione alla loro classificazione devono subire un efficace processo di filtrazione e potabilizzazione prima di essere distribuite alle popolazioni per uso umano. L’inadeguatezza della filtrazione e quindi della potabilizzazione delle acque distribuite alla popolazioni di Caprarola e Ronciglione risulta evidente da una nota del 4 gennaio 2008, con la quale il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica, sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, in considerazione dei risultati degli esami effettuati dall’Arpa Lazio sezione di Viterbo che evidenziavano la presenza di Cianobatteri- Plankthotrix spp-, proponeva ordinanza di non potabilità dell’acqua ai sindaci di Caprarola e Ronciglione. L’inadeguatezza della filtrazione risulta anche da alcuni esami condotti sempre dall’ArpaLazio sezione di Viterbo nel periodo compreso da marzo 2008 a dicembre 2009, che evidenziano l’abbondante e costante presenza di alghe (Diatomee, Cloroficee e Microflagellati) e in particolare la massiccia presenza di Cianobatteri anche dopo l’esecuzione di lavori di adeguamento dei potabilizzatori nei Comuni lacustri. Una conferma del pregresso cattivo stato dell’impianto di potabilizzazione nel comune di Ronciglione è inoltre contenuta in un “Memorandum” redatto in data 23/12/2009 dal Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo; nella relazione tecnica “Verifica delle condizioni tecnico-qualitative dell’acquedotto comunale di Ronciglione - Vt” redatta dalla società SIF (Sistema Integrato di Fitodepurazione) e nell’ordinanza n. 12/2010 del sindaco di Ronciglione nella quale si fa addirittura risalire al maggio 2002 il riscontro dell’inadeguatezza dei filtri e quindi il loro non utilizzo. Le pregresse e le attuali condizioni di funzionamento dei potabilizzatori comunali sembrano pertanto non garantire in modo completo ed efficace la potabilità delle acque captate dal lago e tale situazione accresce la preoccupazione per il rischio sanitario al quale sono state esposte e sono esposte le popolazioni anche in considerazione della presenza dei nuovi ed eterogenei elementi inquinanti rilevati di recente nelle acque del lago e nei suoi sedimenti. E’ urgente quindi che siano predisposte ed individuate immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l’ospedale di Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali. E’altresì necessario avviare, come più volte richiesto dall’Isde di Viterbo, uno studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione di pozzi da dotare di dearsenificatori per garantire un approvvigionamento idrico di migliore qualità e sicurezza e che siano posti in opera in tempi brevissimi impianti di filtrazione e potabilizzazione cosiddetti pilota per studiare le migliori tecniche di purificazione dell’acqua in relazione alle peculiari problematiche di degrado ed inquinamento del lago di Vico. * Il monitoraggio della microcistina tossica e cancerogena nelle acque destinate a consumo umano Il microrganismo Planktothrix rubescens, detta comunemente alga rossa e segnalata dal 2007 nelle acque del lago di Vico, produce numerosi tipi di tossine dette microcistine a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena. Gli effetti delle microcistine sulle persone e gli animali possono così essere riassunti: epatotossicosi acuta per ingestione diretta; polmoniti allergiche ed epatotossicosi se respirate, nel corso di attività ricreative e sportive in sistemi idrici contaminati da alghe in fase di fioritura; promozione di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo (tumori epatici, gastrointestinali, epiteliali). Le persone possono essere esposte alle tossine attraverso l’ingestione di acqua potabile contaminata, tramite la balneazione, l’inalazione di aerosol durante attività ricreative in prossimità delle aree di fioritura dell’alga, con l’assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque contaminate (la microcistina non è termolabile), durante i trattamenti di emodialisi. La fauna ittica che vive nei bacini e negli invasi contaminati è anch’essa esposta alle tossine così come gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque contaminate dalle microcistine, e le specie vegetali irrigate con le stesse. La flora e la fauna contaminata da queste microcistine possono divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a far parte della catena alimentare. Da quanto sopra esposto risulta del tutto evidente che sarebbe stato indispensabile e di grande importanza, a partire dal 2007, un costante monitoraggio della concentrazione e della presenza di questa microcistina nelle acque del lago, nella fauna ittica e soprattutto, e per evidenti motivi di tutela della salute pubblica, nelle acque destinate a consumo umano. Dalla documentazione in possesso dell’Isde: il Memorandum del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, e un carteggio tra questo stesso Dipartimento, l’Arpa Lazio sezione di Viterbo e l’Ato1-Lazio, non risulta che finora sia stato attuato alcun monitoraggio di questa microcistina. In tre lettere inviate all’Isde dal Dipartimento Ambiente e Connessa prevenzione Primaria dell’Istituto Superiore di Sanità, rispettivamente: n. di protocollo 11/05/2010- 0020790, n. 11/05/2010-0020791 e n. 11/05/2010-0020792 , si afferma che non esiste alcuna convenzione tra l’Istituto Istituto Superiore di Sanità e le amministrazioni comunali di Caprarola e Ronciglione ma che sono stati effettuati finora solo esami estemporanei su alcuni campioni di acqua prelevati il 5 marzo 2010 a Caprarola e il 7 aprile 2010 a Ronciglione, mentre è iniziata solo dal 15 marzo 2010, e in forma sperimentale, una ricerca “sull’eventuale presenza e rimozione di tossine algali nelle acque da destinare e destinare a consumo umano prelevate dal lago di Vico” ad integrazione di una precedente convenzione sempre tra l’Istituto Istituto Superiore di Sanità e l’Ato1-Lazio. Il mancato monitoraggio, dal 2007 ad oggi, della presenza e della concentrazione di questa microcistina tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed in quelle utilizzate nei pubblici esercizi, nelle scuole e per le preparazioni di alimenti ha di fatto determinato una condizione di elevato rischio sanitario derivante dall’esposizione cronica e non quantificata a questa sostanza per le popolazioni e in particolare per i bambini, le donne in gravidanza e i malati . L’Isde ribadisce l’estrema urgenza dell’avvio del monitoraggio nelle acque destinate a consumo umano di questa sostanza e di tutti gli altri possibili inquinanti, soprattutto di quelli individuati dalle recenti ricerche dell’Arpa Lazio sezione di Viterbo nelle acque e nei sedimenti del lago. L’Isde per le ragioni esposte, ribadisce la necessità e il dovere che gli enti preposti programmino e diano inizio a studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione. * L’Arsenico, gli IPA e i metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 ( http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/01031dl.htm) , modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02, disciplina la qualità delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrità e la pulizia. Il valore limite ammesso da questo Decreto per l’Arsenico nelle acque destinate a consumo umano è di 10 microgrammi/litro e solo per continue deroghe regionali è stato innalzato a 50 microgrammi/litro per i Comuni dell’Alto Lazio appartenenti all’Ato1-Lazio. L’arsenico in considerazione della sua cancerogenicità e tossicità e della possibile interazione con le altre sostanze tossiche derivanti dal degrado e dall’inquinamento del lago di Vico, dovrebbe essere monitorato con una frequenza di sicuro maggiore rispetto a quanto fatto finora e secondo quanto prescritto e disposto dal D. Lgs. 31/2001 all’art. 8 comma 1, che, in situazioni di criticità delle acque, impone di aumentare i controlli rispetto a quelli effettuati di routine in modo tale da ”… garantire la significativa rappresentatività della qualità delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II ”. I recenti dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di Vico di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) - e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) costituiscono un’ulteriore e seria preoccupazione per le possibili conseguenze sanitarie e ambientali. E’ del tutto evidente inoltre che devono essere indagate ed individuate provenienza e responsabilità per le sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di Vico che di norma sono estranee agli ecosistemi lacustri. L’Isde ritiene necessario ed urgente, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati nei sedimenti del lago, un monitoraggio più frequente di tutte le sostanze tossiche che possono essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, in quanto esiste la possibilità che gli elementi inquinanti presenti nei sedimenti possano essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali anche in concentrazioni dannose per la salute soprattutto se il livello delle acque del lago dovesse essere ridotto. E’ inoltre un dato scientificamente acquisito che più elementi tossici e/o cancerogeni possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione delle diverse concentrazioni dei singoli elementi nocivi. Relativamente all’Arsenico, presente nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico, è noto che l’ Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica questo elemento come cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L’assunzione cronica di Arsenico è indicata da numerosissimi studi scientifici quale responsabile anche di patologie cardiovascolari (in particolare della “malattia del piede nero -black foot disease-“ per compromissione della vascolarizzazione periferica); di neuropatie periferiche; di diabete di tipo 2 ; di lesioni cutanee ( iperpigmentazione ed ipopigmentazione, cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche. L’Isde torna quindi a ribadire la necessità di un monitoraggio che sia effettuato con maggiore frequenza e su un più largo e rappresentativo numero di fonti e punti di distribuzione rispetto a quanto fatto in passato e rispetto al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine in aree non sottoposte a provvedimenti di deroga. * L’informazione ai cittadini L’Isde, come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31, torna a chiedere la convocazione di assemblee pubbliche, nelle quali i dirigenti del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo, dell’Arpa Lazio sezione di Viterbo insieme ai Sindaci delle due amministrazioni comunali, informino i cittadini sulle problematiche ambientali del lago di Vico e sulle possibili conseguenze sanitarie che ne possono derivare. E’ necessario convocare queste assemblee anche per rispondere alla motivata e crescente preoccupazione dei cittadini di Caprarola e Ronciglione e per dare consigli ed istruzioni per un corretto utilizzo dell’acqua teso a ridurre il rischio sanitario in attesa di interventi risolutivi e definitivi. * Le conclusioni Il lago di Vico è una risorsa idrica fondamentale per l’intero territorio viterbese oltre ad essere un’ area di inestimabile valore paesaggistico, naturalistico ed economico per le tante attività legate al turismo. Il suo attuale inquinamento e degrado sono anche la conseguenza di quella stessa mancanza di legalità e senso di responsabilità che ha generato e continua a generare disastri ambientali e sanitari in tante parti d’Italia. Il lago di Vico deve essere subito protetto, tutelato e risanato e questo è possibile, come indicato in più occasioni dall’Isde, attraverso l’uso di specifiche tecnologie di bonifica, interventi mirati di studio, monitoraggio e l’eliminazione di ogni fonte di inquinamento. L’Isde chiede un impegno concreto e collegiale perché si arrivi rapidamente ad una soluzione positiva di questa vicenda nell’interesse della collettività e per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale e sanitaria e per la tutela del diritto alla salute per tutte le persone e in particolare per i bambini. dottoressa Antonella Litta referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, 24 maggio 2010 Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, via Monte Amiata snc, 01037 Ronciglione (Vt) tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126 e-mail: isde.viterbo@gmail.com; antonella.litta@gmail.com


Data News

24-05-2010


Pubblicato Da

BERNARDINO BERNARDINI

News Stessa Categoria .. . [10]